Teófilo Stevenson fu uno dei più grandi pesi massimi della storia della boxe assieme a Muhammad Ali, ma a differenza di Ali fu il solo che nell’ambito della boxe non abbia mai combattuto per denaro, mentre Ali guadagnava milioni di dollari. Teófilo vinse tre medaglie d’oro in tre consecutive olimpiadi, dal 1972 (Monaco di Baviera)…
Continua a leggere >Il sogno infranto del Pirata
Nasce il 13 gennaio 1970, a Cesena, figlio secondogenito di Ferdinando Pantani e di Tonina Belletti. Trascorre un’infanzia tranquilla, scuole, calcetto, cresce a forza di piadine, erbazzone, tigelle e tortelli che gli somministra Tonina che gestisce in città un chiosco gastronomico. Dal nonno riceve un giorno in regalo una bicicletta e capisce di avere un…
Continua a leggere >Dorando Pietri, il maratoneta di Londra
Dorando Pietri nacque a Correggio il 16 ottobre 1885, figlio di una famiglia di contadini. Nel 1897 il padre lasciò i campi per aprire un negozio di frutta e verdura nella vicina Carpi. Dorando era un uomo minuto, basso di statura, garzone di una pasticceria che amava andare in bicicletta finché scoprì l’atletica per caso,…
Continua a leggere >Jesse Owens e Carl Long a Berlino
Tutto li distingueva, la nazione, la lingua, lo stato sociale, il temperamento, il carattere, la genetica: uno nero di carnagione, occhi scuri e capelli neri crespi, l’altro alto, bianco, biondo, occhi celesti, stereotipo dell’ariano, solo l’anno di nascita li accomuna, eppure le Olimpiadi di Berlino del 1936 segnarono qualcosa d’incredibile e di fino ad allora…
Continua a leggere >Emil Zatopeck, la locomotiva umana
Il 20 agosto 1968, facevano il loro ingresso entro i confini della Cecoslovacchia 12 divisioni corazzate, 12 divisioni motorizzate e 2 di paracadutisti, tutte appartenenti al Patto di Varsavia. Obiettivo dell’azione militare è quella di spegnere ogni velleità, ogni chance di sopravvivenza del cosiddetto ‘socialismo dal volto umano’ il cui simbolo era stato Dubcek allora…
Continua a leggere >Fu soprannominato “Rombo di Tuono” per la potenza strabiliante del suo tiro
Nel 1970 aveva appena 9 anni quando, trascinato dall’euforia collettiva dopo la semifinale Italia – Germania Federale, si posizionò davanti alla TV (ancora in bianco e nero) per la finale contro il Brasile a Città del Messico. Allo stadio Atzeca assistevano 110.000 spettatori. Adorava Gigi Riva, era tifoso del Cagliari che proprio quell’anno vinse strepitosamente…
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