Esiste una natura originaria del linguaggio, primitiva: l’aggressività. È dai conflitti infatti che tutto sorge, muore e risorge. Grande è lo sgomento che s’impadronisce dell’uomo nello scoprire la figura del suo potere – il potere del linguaggio – quando questo lo mostra nudo. Nulla di creato che non appaia in questo dramma, nulla nel dramma…
Continua a leggere >La violenza del dialogo – 4
La singolarità terrificante del sistema semantico contemporaneo è la fredda sinteticità delle espressioni: un uso industriale della parola, teso a sterminare ogni tentativo di analisi. Tutti uguali fino alla fine, anche e soprattutto nell’uso delle parole. Tutti in dialogo e nessuno in dialogo, uno scambio finto fatto di parole gonfiate, sempre più simili a polistirolo…
Continua a leggere >La violenza del dialogo – 3
Propongo che il primo passo lungo l’affascinante e misterioso sentiero della scrittura sia la considerazione del nostro rapporto con le parole. Nella relazione originaria con le parole è implicita una forma di obbedienza scevra di accenti etici. Questa obbedienza non-etica, originaria appunto, ci libera dalla teoria dei valori, nella quale la letteratura sembra essersi arenata….
Continua a leggere >La violenza del dialogo 2
È di un’allegria così profonda il silenzio. Nessuno ti ferma più nel silenzio. Certo, nel silenzio hai anche un po’ di paura, paura di addormentarti, perché il prossimo istante potrebbe essere l’ignoto. Vorresti possederli gli atomi del silenzio, catturarli nel presente, nel presente che ti sfugge. Istanti che trascorrono nell’aria che respiri, fuochi d’artificio che…
Continua a leggere >La violenza del dialogo 1
Soltanto ciò che all’inizio ci lascia senza parole è meritevole di essere espresso. (J. L. Chrétien , La ferita della bellezza) Nel dialogo, intriso di linguaggio parlato, si verifica l’appiattimento della parola. Il dialogo è una marionetta. Configurato in questo modo esso forma l’oggetto di una semplice conversazione, che ha luogo fuori dal soggetto. Una…
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