I libri sonori di Cyrano de Bergerac (1619-1655), L’altro mondo ovvero Stati e imperi della Luna, 1657. C.d.B. fu scrittore oltre che personaggio della commedia di fine ‘800 di Edmond Rostand. Mi lasciò con queste parole, che rappresentano la formula di saluto con cui in quel paese si prende congedo da qualcuno, così come il…
Continua a leggere >Credo nella filosofia
Repetita: “Credo nella filosofia come sistema. A non piacermi è la nozione di sistema quando la si rapporta alle coordinate dell’Identico, del Simile e dell’Analogo. … Per me il sistema non deve essere soltanto in perpetua eterogeneità, ma deve essere una eterogenesi, cosa che per quanto ne so non è mai stata tentata.” Grazie, Alessandro!…
Continua a leggere >Lo stile dell’abuso
Oltre le chiacchiere prive di ingenium e la cagnara senza studium, propaganda sui ipsius data in pasto al fiato guasto della propria platea, indirizzo verso la passione, ovvero studio e ingegno, ricerca e dolore, di questo saggio extra-ordinario di Raffaella Scarpa. (Adesso, lo so, le sentirò da Raffaella per questa incauta promozione, però mi chiedo…
Continua a leggere >Su Franco Fortini
Più o meno dall’inizio del XXI secolo, dilaga in Italia un populismo narrativo che sembra la parodia semianalfabeta di quello culminato lungo gli anni Cinquanta nel “Metello” di Pratolini. E i suoi alfieri recitano un engagement spudoratamente pubblicitario. Lo Scrittore, o meglio la sua icona mediatica, interviene a getto continuo su temi d’attualità sui quali…
Continua a leggere >Wittgenstein scrisse all’architetto Engelmann
Ci sono degli umani, come quello che ho incontrato ieri sera, che sono nel contempo forze della natura e catalizzatori del pensiero, cioè del progetto; perché è questo che conta, non il talento, ma il desiderio di impiegarlo per trasformare te stesso. Non gli altri, ma sé stessi. Banalmente. In questi casi, come un mantra…
Continua a leggere >Tutte le grandi elevazioni del cuore avvengono nel passato rivisitato
A mia insaputa, ma con gioia, leggo ora, su Relazioni: un testo di Federico Ferrari. Condivido le medesime preoccupazioni. Ieri parlando con persone che stimo, cui raccontavo allarmato le radici del discorso del ministro della cultura, ho compreso che non si preoccupavano coloro che non hanno mai letto Evola. Il pensiero del ministro si fonda…
Continua a leggere >L’ospitalità è crocevia di cammini
Per Adania Shibli nata in Palestina nel 1974 un testo di Edmond Jabès ebreo sefardita nato al Cairo nel 1912, di nazionalità italiana, in Egitto gli ebrei non potevano avere nazionalità egiziana: «Ti benedico, ospite mio, mio invitato poiché il tuo nome è colui che cammina. Il cammino è nel tuo nome L’ospitalità è crocevia…
Continua a leggere >Mi sono ricordato Evgen Bavcar
Evgen Bavcar, la foto qui sotto è sua, è un fotografo non vedente, ha perso la vista da ragazzo. Stamattina mi sono svegliato ricordando il suo nome e il nome di Hurbinek (ovvero la difficoltà), il bambino deforme nato ad Auschwitz, “a cui nessuno aveva insegnato a parlare, e che di parlare provava un bisogno…
Continua a leggere >Un libro che mi ha fatto piangere
Oggi ho letto una pagina di un libro che mi ha fatto piangere, non capitava da anni a dire il vero; sì, certo leggendo Rimbaud, Dante e Tolstoj mi succede sempre, ma lì accade perché siamo tutti come i cani di Pavlov, si ricorda la giovinezza, la pulsione del sangue… vabbè, mi è venuta in…
Continua a leggere >L’altra parte
Stanotte mi è capitato fra le mani un libro scritto dal grande editore Wagenbach del 1995, Feltrinelli lo pubblicò malino l’anno successivo, io lo rifarei molto meglio, e forse lo rifarò. E mi è venuto in mente quel testo di Roberto Calasso a proposito di Bazlen sui “libri unici”: «Fu allora che Bazlen, per farsi…
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