A mia insaputa, ma con gioia, leggo ora, su Relazioni: un testo di Federico Ferrari. Condivido le medesime preoccupazioni. Ieri parlando con persone che stimo, cui raccontavo allarmato le radici del discorso del ministro della cultura, ho compreso che non si preoccupavano coloro che non hanno mai letto Evola. Il pensiero del ministro si fonda…
Continua a leggere >L’ospitalità è crocevia di cammini
Per Adania Shibli nata in Palestina nel 1974 un testo di Edmond Jabès ebreo sefardita nato al Cairo nel 1912, di nazionalità italiana, in Egitto gli ebrei non potevano avere nazionalità egiziana: «Ti benedico, ospite mio, mio invitato poiché il tuo nome è colui che cammina. Il cammino è nel tuo nome L’ospitalità è crocevia…
Continua a leggere >Mi sono ricordato Evgen Bavcar
Evgen Bavcar, la foto qui sotto è sua, è un fotografo non vedente, ha perso la vista da ragazzo. Stamattina mi sono svegliato ricordando il suo nome e il nome di Hurbinek (ovvero la difficoltà), il bambino deforme nato ad Auschwitz, “a cui nessuno aveva insegnato a parlare, e che di parlare provava un bisogno…
Continua a leggere >Un libro che mi ha fatto piangere
Oggi ho letto una pagina di un libro che mi ha fatto piangere, non capitava da anni a dire il vero; sì, certo leggendo Rimbaud, Dante e Tolstoj mi succede sempre, ma lì accade perché siamo tutti come i cani di Pavlov, si ricorda la giovinezza, la pulsione del sangue… vabbè, mi è venuta in…
Continua a leggere >L’altra parte
Stanotte mi è capitato fra le mani un libro scritto dal grande editore Wagenbach del 1995, Feltrinelli lo pubblicò malino l’anno successivo, io lo rifarei molto meglio, e forse lo rifarò. E mi è venuto in mente quel testo di Roberto Calasso a proposito di Bazlen sui “libri unici”: «Fu allora che Bazlen, per farsi…
Continua a leggere >Il punteggio di Amburgo è importantissimo
Un amico mi manda una notizia che mi apre una finestra felice nel 1977 a Bologna in via Castiglione dove c’era la libreria Palmaverde di Elena e Roberto Roversi. E mi apre una finestra tragica in via Mascarella 37 l’11 marzo ’77 il giorno dell’omicidio di Francesco Lorusso. La prima o la seconda volta che…
Continua a leggere >Sotto la selva lattea
“Sotto la selva lattea” di Dylan Thomas fu trasmesso nel gennaio del 1954 dalla BBC, due mesi dopo la morte dell’autore (9 novembre 1953). Il testo è stato scritto esplicitamente per la radio, ma subito ripensato come una sorta di oratorio, e immaginato come uno spettacolo teatrale e una possibile sceneggiatura per lo schermo, il…
Continua a leggere >Genio e follia
Jaspers in “Genio e follia”: Lo spirito creativo dell’artista, pur condizionato dall’evolversi di una malattia, è al di là dell’opposizione tra normale e anormale e può essere metaforicamente rappresentato come la perla che nasce dalla malattia della conchiglia. Come non si pensa alla malattia della conchiglia ammirandone la perla, così di fronte alla forza vitale…
Continua a leggere >Presenza
Ieri Fabio, invero scrivendomi di tutt’altro, ha evocato un libro che ho letto nel 1977, avevo vent’anni. Lo acquistai a Napoli con Alfonso, (mi par di sentirlo: Lù, noi non abbiamo niente da fare, ma non teniamo un minuto libero); allora ero dominato da una certezza filosofica che oggi mi pare ridicola se non patetica….
Continua a leggere >Criptomnesia
Devo a Piero Cipriano il significato della parola “criptomnesia”, ovvero quel “difetto” della memoria per cui i ricordi vengono distillati per apparire come creazioni originali dell’ingegno e non appaiono invece per quello che sono, cioè concetti, frasi, versi appresi, imparati e dimenticati. Solo dopo ho letto il saggio “Criptomnesia” di Jung nelle Opere tratto da…
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