Ieri sera tardi ho visto “Il volto delle parole” una docufiction (Rai3) di Claudio Pisano che traversa tre periodi: gli anni trenta, sessanta e novanta dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani. Un lungo spot, niente da dire, la pubblicità è il corpo del commercio. Veramente qualcosa da dire ce l’ho: mi ha addolorato che studiosi come Carlo…
Continua a leggere >Carlo Emilio Gadda e l’Euresi
Euresi, anche èuresi scrive Gadda, e mi chiedo se il termine sia di conio gaddiano. Chi lo sa con certezza parli. D’accordo che euristica lo prende Kant in Critica del giudizio (sull’intuizione sintetica) da Pappo d’Alessandria vissuto fra il III e il IV secolo d.C. e infine per tornare a noi, dopo essere uscito dalle…
Continua a leggere >Words are deeds
Già durante la guerra Witt lo pensava. E in “Pensieri diversi” nel 1945 annotava che le parole sono azioni, e in “Ricerche filosofiche” che le parole sono fatti. Qui Joseph Kosuth lo rende evidente nell’opera “Words are deeds”, 1991, mezzo secolo dopo. E ci sono umani che ancora non ci credono.
Continua a leggere >Ricordo di una quartina di Nanni Balestrini
Ricordo una quartina di Nanni Balestrini e soprattutto come rise quella volta che gliela declamai: «dei contadini che stavano scavando un campo trovano sottoterra una gazzella con dentro quattro carabinieri chiedono come mai e il maresciallo risponde inseguivamo dei ladri ma a un certo punto quelli ci hanno seminati» che io sappia nessun altro inserì…
Continua a leggere >Giovanni Pascoli e l'asintoto
L’asintoto, detto semplicemente, dal greco a-syn-ptotos (che non coincide, che non tocca) in geometria è una retta che si approssima indefinitamente a una curva senza raggiungerla; Giovanni Pascoli, il più importante poeta del ‘900, come qualcuno ha detto, lo descrive in Ultimo sogno di Myricae come un modello di esistenza (che ora mi pare prossimo…
Continua a leggere >Roberto Roversi. Dove va il romanzo?
Scriveva Roversi in Libri nuovi Einaudi nel 1971: «Dove va il romanzo? innanzi tutto, risponderei, dove va quell’uomo. E che cosa si trascina dietro il romanzo? innanzi tutto, risponderei (con la possibile ironia), la carcassa del tempo, il lembo della sua ovvietà, il trofeo corrotto delle sue bende. Ma la domanda, in ogni senso e…
Continua a leggere >Roberto Roversi e Trenta miserie d'Italia
“Parlare continuare a parlare senza sapere come parlare scrivere continuare a scrivere senza sapere come scrivere pensare continuare a pensare non sapendo cosa pensare e continuare a voler sapere senza sapere che cosa sapere”. Così Roberto Roversi in “Trenta miserie d’Italia”, Sigismundus, 2011, grazie alla cura editoriale di Davide Nota. Ora, in questo fine settimana…
Continua a leggere >Ricordo di Nanni Balestrini
Ricordo una quartina di Nanni Balestrini e soprattutto come rise quella volta che gliela declamai: «dei contadini che stavano scavando un campo trovano sottoterra una gazzella con dentro quattro carabinieri chiedono come mai e il maresciallo risponde inseguivamo dei ladri ma a un certo punto quelli ci hanno seminati» Che io sappia nessun altro inserì…
Continua a leggere >Angelo Fortunato Formiggini, editore geniale
Angelo Fortunato Formiggini fu un uomo confuso e tragico e un editore geniale, di cui un giorno racconterò le gesta, che il 29 novembre del 1938 volò giù dalla torre Ghirlandina di Modena. Formiggini con la sua proverbiale ironia scrisse qualche giorno prima a Giulio Calabi, il fondatore, anch’egli di famiglia ebraica, della “Società generale…
Continua a leggere >Ernesto de Martino. La fine del mondo. Contributo all'analisi delle apocalissi culturali
Ieri Fabio, invero scrivendomi di tutt’altro, ha evocato un libro che ho letto nel 1977, avevo vent’anni. Lo acquistai a Napoli con Alfonso, (mi par di sentirlo: Lù, noi non abbiamo niente da fare, ma non teniamo un minuto libero) allora ero dominato da una certezza filosofica che oggi mi pare ridicola se non patetica….
Continua a leggere >