Ci sono alcuni autori e autrici che segnano – deviano – il corso del fiume, oddio parlando di me possiamo dire rigagnolo, comunque sia, Angelo Maria Ripellino è fra questi numi, galeotto fu “Letteratura come itineriario nel meraviglioso” e poi ma ero già grande “Praga magica” letto andando a Praga la prima volta nel 1981….
Continua a leggere >Cancogni e Pasolini
Quando per tre volte di seguito nel giro di una settimana, senza volerlo, ti imbatti su un testo vuol dire che devi rileggerlo una quarta, anzi riscriverlo per cercare di comprenderne i motivi. E soprattutto per gli amici litterati e no che confondono la mediocrità per analisi politica. Il vino ora è talmente annacquato che…
Continua a leggere >Qualsiasi voce
«Colui che interroga il dio giunge sul far della sera, brucia incenso sul focolare e, dopo aver riempito d’olio le lucerne e averle accese, depone sull’altare a destra della statua una moneta del luogo – la moneta è detta “rame” – e pronuncia all’orecchio del dio la domanda che intende rivolgergli; poi si tappa le…
Continua a leggere >Creatrici di stratagema
Ridurre a uno [secondo il rasoio di Occam che indica di non moltiplicare gli enti oltre la necessità, entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem] quaderni e quadernetti e fogli sparsi dove ho appuntato cose che non comprendo più; quanta passione però, che fiducia nelle parole altrui, l’assenza di cinismo mi sorprende e l’esagerata fiducia e…
Continua a leggere >La ricetta dell’ing. Gadda
Diceva er filofoso, perdona la semplificazione bro, che ogni scienza è figlia della filosofia e ogni figlia è animata da una forma e una tensione pratica e teorica, metateorica e teoretica (per tacer del trascendente e del trascendentale) come una ricetta. (Il piatto qui sotto, riso, zafferano e oro, è di Marchesi. Ora, attenzione, distinguere:…
Continua a leggere >La lettera uccide
«”La lettera uccide, lo spirito dà vita” disse Paolo di Tarso nella Seconda lettera ai Corinzi (3, 6), contrapponendo alla legge giudaica in cui era nato la nuova fede di cui fu il fondatore. «Uccide», «dà vita» sono metafore, che non vanno prese alla lettera. Ad esse si può rispondere con un’altra metafora: la lettera…
Continua a leggere >Meditazione sulla libertà
C’è l’occasione di vedere a Roma (Musei Capitolini) un’opera di Francisco de Zurbarán, “San Francesco contempla un teschio”, un piccolo olio su tela 91.4 x 30.5 cm: un mio “chiodo fisso”, come la pagina dei Saggi di Michel de Montaigne (Libro I, capitolo XX): “La meditazione sulla morte è meditazione sulla libertà. Chi ha appreso…
Continua a leggere >Scrive Marina Cvetaeva
L’irragiungibile non è mai alto, scrive Marina Cvetaeva nella lettera a Rainer Maria Rilke (morto cinque giorni prima) da Bellevue l’ultimo giorno dell’anno 1926, alle 10 di sera. Scrivimi! lei gli scrive. Tenere a mente che l’irragiungibile non è mai alto.
Continua a leggere >La notte di Kafka
La filosofia è sempre una sorta di processo razionale di revisione e correzione della razionalità, dice Adorno in Terminologia filosofica, ed ecco che quella che chiamo La notte di Kafka o la notte con Hariman, che trova l’etimo in Harja e Mann cioè esercito e uomo, quindi dirò con il guerriero, è stata una notte…
Continua a leggere >Potere e paura
“Nominato «dictator perpetuus» nella prima quindicina di febbraio, Giulio Cesare si avviava il 15 marzo solo e inerme, alla seduta del Senato. Sessanta pugnali ben affilati l’attendevano, pronti a liberar la Repubblica una volta per sempre dalla dittatura perpetua. Con un dittatore così fiducioso fu affare di qualche minuto. E la dittatura perpetua scomparve per…
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