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C’è da perdere ogni fede

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Basilea.

Stamattina alle 4:40 mi sono svegliato ed ero a lì al Kunstmuseum Basel davanti all’opera più potente di Hans Holbein il Giovane (1498 – 1543). Ci andai la prima volta a diciotto, diciannove anni: avevo letto “L’idiota”, il capolavoro di Dostoevskij.

Rogožin, amico del principe Myškin, ha in casa una copia del “Cristo morto nel sepolcro” (1521).

Che quadro! esclamò il principe Myškin, guardando quel quadro c’è da perdere ogni fede. E infatti si perde, affermò Rogožin.

Riflettevo allora 44 anni fa come ora sul fatto che Holbein avesse solo 23 anni quando lo realizzò.

Pensare a Ippolit e ricordare (Marco 5:41) “Presa la mano della bambina, le disse: «Talità kum» che in aramaico significa “Fanciulla, io ti dico, alzati!”

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