Ci sono libri che sono difficili da classificare. “The Man In My Head” di Pico Iyer è in parte memoir, in parte diario di viaggio, in parte… Critica letteraria non è il termine giusto, né biografia. L’uomo a cui accenna il titolo è lo scrittore Graham Greene (1904-1991), che l’autore descrive come un “padre adottivo”, anche se non lo abbia mai incontrato e sebbene i ricordi del suo vero padre, Raghavan Iyer, studioso e filosofo, permeino questo libro, che è come un labirinto dove si continua a gravitare attorno a un centro: il fascino che Greene esercita su Iyer e il tentativo di capirne il perché.
(Allan Massie, The Wall Street Journal, 8 gennaio 2012)