Il memoir di Chiara Rapaccini, illustratrice, scrittrice, appassionata divulgatrice di cultura oltre che trentennale compagna di Mario Monicelli colpisce per capacità narrativa leggera e al contempo profonda nel raccontare la vita di una giovane donna accanto al famoso e amato Mario Monicelli.
Conosciuto sul set di Amici miei dove lavora come comparsa, la giovanissima fiorentina RAP verrà intrappolata nella tela tessuta da un uomo più grande di lei di quaranta anni e si troverà suo malgrado o ben scientemente (a voi decidere) catapultata nel mondo romano, dei cinematografari, i vecchi come li chiama.
Mio amato Belzebù è un romanzo di fine grana, una carrellata di fotografie recuperate e preziosamente custodite nella memoria e solo dopo tredici anni dalla morte di Monicelli vengono recuperate e mostrate a noi, non come un cimelio affettuoso, ma come un bagaglio di memorie a volte dissacrante, a volte emozionante che RAP ci porge con scrittura inconsueta, la scrittura di una giovane che deve affrontare il mondo adulto nella maniera più bizzarra che potesse immaginare. Un tragitto di amore per un uomo che gli insegna a tratteggiare la vita come un bozzetto, un disegno irregolare e a volte infantile di un mondo che non c’è più.
Ed ecco a voi … Mario Monicelli certamente e le sue sfaccettature … e poi Marcello Mastroianni, Alberto Sordi, Laura Betti la musa di Pasolini, Nanni Moretti, Alberto Moravia, Ettore Scola, Suso Cecchi D’Amico, Paolo Panelli, Rosita e Ottavio Missoni, Catherine Deneuve, Aurore Clément, Leo Benvenuti … mano, mano che la giovane RAP diventa adulta intorno a lei quel mondo si va dissolvendo come la scena finale di un film, i protagonisti di quella stagione pazzesca, di spalle si avviano verso la loro ultima avventura… la signora morte che Monicelli va cercando nelle maniere più assurde, ma senza grandi risultati, sembra preclusa alla Rapaccini non solo per età anagrafica, ma perché pare che lei debba essere il testimone… il maggiordomo sulla scena del delitto.
Mio amato Belzebù è un racconto di una storia di amore, ma anche la storia della morte che si affaccia alla finestra della vita per vedere che effetto che fa… ma non è solo questo, c’è anche dell’altro a volerlo guardare e leggere tra le righe… non è solo un romanzo dedicato a Mario Monicelli e a quegli anni travolgenti del cinema italiano e poi il declino, la fine della Dolce vita… è piuttosto un romanzo dedicato alle donne e per le donne che pur amando uomini complicati cercano di riscattarsi, di trovare una loro strada, la piccola o grande lotta quotidiana per affermare se stesse… e se la Rapaccini a volte si chiede Che ci faccio qui … a noi il desiderio di chiudere e aprire un nuovo capitolo della nostra storia con una frase, la scena finale, Liv Ulman… “uno dei suoi film più profetici, un inno alle donne cantato dall’uomo più maschilista del mondo”… Speriamo che sia femmina.
Maria Caterina Prezioso
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Mio amato Belzebù/Chiara Rapaccini/Giunti/ pp.324/18,00 €