«Matematiche sono quelle scienze in cui non si sa di che cosa si parla e in cui non si sa se ciò che si dice sia vero». Con questa citazione da Bertrand Russell, a sua volta contenuta nel libro di Chiara Valerio, mi pare opportuno iniziare per parlare di questo pamphlet. Partendo da questo assunto parrebbe, a rigor di logica, quasi impossibile che da una scienza come la matematica si possa partire per parlare di democrazia e di politica.
L’autrice di Scauri, invece, ce la fa. Con un linguaggio semplice ma efficace, porta a galla tra le menti dei lettori idee che magari possono essere state pensate, ma mai davvero comprese. Uno studio all’interno della complessità delle cose, un viaggio al centro dell’ignoto.
Dico viaggio al centro dell’ignoto, perché quello che La matematica è politica vuole che si capisca è che non esiste una soluzione unica a ogni problema, ma che tutto, matematicamente parlando, è relativo al sistema in cui la si analizza. Analizzare la politica nel sistema matematico, come viene fatto qui, cambia l’angolatura con la quale si decide di osservare i fatti e, bisogna dire, che quest’angolo, svelatoci inaspettatamente, è tra i più interessanti punti focali che mai siano stati proposti. Dobbiamo,tuttavia andare per gradi,perché è così che Chiara Valerio accompagna il lettore all’interno del suo mondo. Il tema è complicato ed è ancora più arduo capire il ragionamento che porta in essere.
L’autrice ci parla direttamente, si rivolge ai lettori come se fossimo seduti in un bar a sorseggiare del tè (parlo della bevanda ambrata perché un qualsiasi alcolico farebbe perdere quel tantino di lucidità necessaria a capire davvero il suo punto di vista). Inizia presentandoci la sua materia (che per la verità, come da lei stessa ammesso, ha abbandonato), ce la introduce spiegando come la matematica non sia quella “cosa” presente solo nell’iperuraneo di pochi eletti; ci fa capire con esempi chiari ed efficaci di come la matematica costelli ogni aspetto della nostra esistenza, o meglio, fa capire a un lettore che non ne sa nulla, di quante cose si perda se non prova a utilizzare un sistema di pensiero matematico. Ce lo descrive, per la verità, come un qualcosa di incerto e di effimero, ma sottolinea che queste caratteristiche, in realtà, non sono altro che quelle della vita di ognuno di noi.
Fa riflettere sul concetto di verità, inesistente se non inserito in un sistema; ci fa riflettere sul linguaggio, anch’esso ininfluente o contraddittorio se non facente parte di coordinate comuni tra chi ascolta e chi parla,. Ci parla inoltre di come sia sbagliato insegnare matematica già dalle scuole elementari (e, per trovare un capro espiatorio, credo sia il motivo per il quale chi scrive ora non abbia un buon rapporto con i numeri e abbia trovato ostico assecondare i ragionamenti dell’autrice).
Chiara Valerio non ha alcun timore di alzare polemica, non teme di urlare troppo, anzi. Il coltello che decide di piantare nelle menti di chi legge è ben affilato dalla maniera in cui espone i motivi della sua provocazione, della sua invettiva. L’ironia e il sarcasmo costellano il pamphlet, le sue uscite sulla classe politica odierna (ne ha per tutti i colori) non mancano di chiari riferimenti temporali e bibliografici (o social-grafici, essendosi spostato nel virtuale il luogo per i dibattiti politici e le conferenze stampa), e la cosa sorprendente è che non sono in nota!
La scelta è un segnale chiaro: quelli che a un primo sguardo potrebbero essere solo incisi polemici, in realtà diventano veri e propri dati per avvallare le tesi messe in essere. Non si relegano i luoghi e i personaggi oggetto di critica a pie’ di pagina, ma si mettono in corpo al testo, per incrementarne la centralità.
Vi chiederete ora, dov’è la politica in tutto ciò? Dov’è la matematica? Proprio qui, in ogni punto del pamphlet, in ogni pagina. La matematica sta nel metodo di ragionamento messo in essere, nel fatto di procedere solo quando supportati dai fatti e di non temere di sbagliare perché, in caso si cada in errore, non basta altro che usare un nuovo sistema e riprendere le proprie argomentazioni.
E la politica? Beh, questo libro è tutto politico. Anche dove non sembra, anche dove parla di sé in prima persona, della sua carriera universitaria, del suo percorso di studi o del posto in cui è nata, Chiara Valerio dona uno sguardo politico nel senso più letterario del termine, non per come oggi la politica viene descritta.
Rivoluzione, democrazia, matematica, politica: saranno tutti termini che, una volta finito di leggere La matematica è politica, avranno assunto un nuovo e più pregnante significato.
Lorenzo Bissolotti
Recensione al libro La matematica è politica, di Chiara Valerio, Einaudi 2020, pagg. 112, € 12