Io sono sempre stato del parere che non ci sia niente di male a non essere iscritto da nessuna parte, in nessun elenco. Fare il gioco di qualcuno e non il proprio è una cosa sciocca e vile. Quando da bambino mi volevano in una squadra me ne andavo dritto dritto, a testa alta, nell’altra ed ho sempre pensato che guardare un nido di vespe da vicino, mentre alcuni dei miei compagni e compagne di giochi strillavano, mi avrebbe insegnato molte più cose sulla paura e sul coraggio che fuggire a gambe levate.
Il paese degli elenchi di Cristina Bellemo, illustrato da Andrea Antinori, edito da Topipittori, è decisamente un bellissimo libro in cui il precisissimo ed efficientissimo Signor, anzi Dottore, Fermo Sicurini unico addetto del Comune di Roccaperfetta, Certificatore certificato di certificati, ha il compito di assegnare a ciascun abitante del paese un incarico nella vita, uno ed uno soltanto. Spazzatrice di pavimenti per la Signora Evelina, arrostitore di patate al forno per il signor Mario, certificato di rammendatore di calzini bucati per il signor Guglielmo e così via.
Ma tutto, un giorno, cambiò. Precisamente quando di fronte al Signor Sicurini si presentò al gran completo la classe seconda B della scuola primaria del secondario Vicolo della Libertà. Ogni alunno sapeva e voleva fare molte più cose di quelle assegnategli, tante quante sarebbero stati i giorni e le infinite corse per le strade del comune.
Le passioni dei nostri ragazzi, le loro attitudini , i loro desideri sono ciò che abbiamo di più importante, perché se guardiamo bene sono state anche le nostre. Ogni volta che ce ne ricordiamo siamo pronti anche noi a fare un cambiamento. E chi l’avrebbe mai detto, anche imperturbabile Sicurini un giorno decise di cambiare il suo mondo.
Edoardo M. Rizzoli