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Crooners

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Satisfiction anticipa in esclusiva italiana due brani tratti dal nuovo libro Crooners, di William J. Harris e Nicola Manuppelli.  William J. Harris, poeta e docente di poesia presso la Kansas University, è già noto in Italia per la raccolta di versi Domande Personali (Leconte editore) ed è autore della postfazione al libro di Langston Hughes Mondo senza fine (Mattioli editore).
Nicola Manuppelli, traduttore e scrittore, collabora da anni con Satisfiction. Si occupa di letteratura americana e irlandese. I suoi racconti sono stati pubblicati su varie antologie, mentre il suo primo romanzo Gli amori sono storie uscirà per Alet a inizio 2012.
Oggi, martedì 20 dicembre, i due autori leggeranno a due voci alcuni brani tratti da Crooners al Bistrò del Tempo Ritrovato di Milano, via Foppa 4, ore 19, mentre un altro reading si terrà a Roma il 30 dicembre alla libreria Altroquando.
Marta Dosi
HO UNA SCATOLA DOVE METTO LE COSE DELL’AMICIZIA
(di William J. Harris – traduzione: Nicola Manuppelli)
a David
Ho una scatola dove metto le cose dell’amicizia
una scatola molto semplice
una scatola molto vecchia
Contiene
La strada dove ci siamo azzuffati la prima volta
quando avevo dodici anni ed ero irragionevole
e tu dodici, e irragionevolmente ragionevole
Contiene i nostri primi tentativi con la fotografia
Mostravamo le nostre foto grezze
a tuo padre
e lui sorrideva, diceva: “Sì, la fotografia deve
essere infallibile”
Contiene la partenza
per il college, per il lavoro
allontanarci
ma poi ritrovarci
uomini nuovi, sconosciuti in un primo momento
ma alla fine i soliti vecchi amici
Contiene il tuo silenzio di protesta
che è durato fino al nostro recente incontro
dove mi hai spiegato che mentre io
ero debole nel rumore, nel continuo parlare,
tu eri debole nel silenzio
Questa scatola, una semplice scatola
contiene prove di fotografia,
prove ragionevoli e irragionevoli,
prove d’amore.
LA MIA RAGAZZA VUOLE LASCIARE L’OHIO
(di William J. Harris – traduzione: Nicola Manuppelli)
La mia ragazza
vuole lasciare
l’Ohio
per via dei maiali
Per l’odore
dei maiali.
È una ragazza del sud.
(Non ci sono
maiali a Baltimora)
Ma in questo bel giorno di marzo,
camminiamo
in un desolato campo di grano
– tutto stoppie
appiattito,
come una città bombardata.
L’Hiroshima del Midwest.
La mia ragazza
lo ammette,
l’Ohio
ha un certo
dolce fascino –
una bellezza a cui ti abitui
come certi
dipinti giapponesi.
PLEXUS
(di Nicola Manuppelli – traduzione: Elizabeth McKenzie)
Temuta in forme di animali
la tua bellezza
è una rondine
e le fiamme
che si arrampicano
sulle gambe
qui dentro la caverna
è temuto un palazzo in rovina
le stelle
che bruciano
nelle cattedrali
case che si muovono
come gambi
di fiori e puledri informi
sulla sabbia
Sono temuti i movimenti
del tuo corpo
la siccità
il potere
ciò che tramuta la mente
in caverna
i vortici
Temuta in forma di fame
la fiamma
i becchi
che si mordono,
le redini,
temuta
è la mia forma e la tua forma
nella stanza.
I SALUTI
(di Nicola Manuppelli – traduzione: William J. Harris)
Anche se tu soltanto
sai parlare
la mia lingua
non è un mistero
che dentro
una stanza
che solo io e te
conosciamo
c’è un tappeto
con io e te
e il desiderio
Anche se tu soltanto
puoi tenermi lontano
è logico
che dobbiamo
lasciarci andare,
se fossimo
angeli
avremmo ali
invece abbiamo
vite occupate
e solo una pausa
Anche se tu soltanto
puoi bussare
e puoi farmi
entrare
laggiù c’è un luogo
lo abbiamo
costruito insieme
con mistero
desiderio
gentilezza
e poi
qualcosa
di più terreno
come la notte
e il giorno
e le stelle,
pezzi di pietra
Anche se tu soltanto
sai
quello che penso
dei pianeti
come li smonto
per farne
le nostre parole
per essere
eccezionalmente
gentile
con te
per scopi
bassi
gli stessi scopi
che desideri tu
abbandoniamo
abbandoniamo
la poesia
le strofe
le rime
questa notte
Salutiamo
e scappiamo.

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