Nel 1961, Il Saggiatore nella “Biblioteca delle Silerchie” (la copertina la disegnò Balilla Magistri) pubblicò Luoghi comuni di Rodolfo Wilcock, dove una poesia, Nella colonia, W. la dedica a Elémire Zolla:
Rilegge il suo passato come un libro
dal protagonista invulnerabile
che attraversando selve e montagne
riesce a arrivare alla maturità
senza contaminazioni. Un bianco tra i negri
che ha i parenti in un’Europa ideale;
uno sfruttatore dei primitivi
sostenuto da una civiltà superiore
e perciò esento dalla necessità
d’imparare la lingua dei nativi;
i quali a volte l’hanno maltrattato
appunto perché non capivano chi fosse.
Ora si è abituato a questa terra selvaggia,
vi si è stabilito, commercia con gli indigeni,
e vi rimane, benché l’èra delle colonie
in nome di una civiltà più evoluta
sia passata. Può darsi tuttavia
che dopo qualche effimera convulsione
il rispetto ritorni per chi indubbiamente
è spalleggiato da un’Europa nel cielo.
Luca Sossella