Janet Malcolm una volta maliziosamente ha scritto che qualsiasi giornalista che non era d’accordo sul fatto che il giornalismo fosse un atto di tradimento “moralmente indifendibile” era “troppo stupido o troppo pieno di sé” per notare il normale corso dei fatti. Michael Hastings non sarebbe d’accordo. Egli vede il giornalismo, in particolare quando si scrive di personaggi pubblici di cui i media sono avidi, “come la seduzione di una prostituta”. In altre parole, gli sciacalli che cercano di cooptare i giornalisti onesti ottengono ciò che meritano. Questo aiuta a spiegare il mistero del perché il generale dell’esercito degli Stati Uniti, Stanley A. McChrystal, allora comandante tanto lodato della guerra americana in Afghanistan, abbia dato ad Hastings accesso quasi illimitato alle proprie conoscenze. Lui e i suoi collaboratori erano troppo arroganti o troppo avventati per pensare che Hastings avesse il proprio registratore con sé mentre loro parlavano. Ora Hastings ha scritto “The Operators” la selvaggia e terrificante storia della guerra americana in Afghanistan, un racconto inquietante e un’analisi tagliente del disastro in Afghanistan.
(Bob Drogin, The Los Angeles Times, 11 gennaio 2012)