I lineamenta del prossimo sinodo dei vescovi sulla nuova evangelizzazione, che si terrà il prossimo ottobre in Vaticano, considerano i mezzi di comunicazione come una delle realtà principali di uno scenario che, dice il testo, “sta segnando in modo sempre più determinante la vita delle persone e la coscienza collettiva” e, mentre offre enormi possibilità alla Chiesa, rappresenta anche una delle sue grandi sfide.La visione del mondo della comunicazione intesa come un’opportunità è stata accolta dalla Chiesa di Spagna, quarant’anni fa, con la creazione dei premi Bravo, attribuiti dalla Commissione episcopale dei mezzi di comunicazione. Fine di questi premi è riconoscere l’opera encomiabile di tutti quei professionisti della comunicazione che si sono distinti nei diversi media per il servizio alla dignità e ai diritti dell’uomo e ai valori evangelici.La nascita di tali premi risale agli inizi degli anni Settanta. I vescovi della Commissione dei mezzi di comunicazione, appena istituita, esortarono i credenti a rivolgersi ai professionisti del settore per ringraziarli della loro attività e per dare un riconoscimento al valore del loro lavoro. Con l’istituzione della cosiddetta Operazione Bravo, migliaia di lettere furono indirizzate a questi professionisti, sia per via diretta che tramite la Commissione stessa, la quale si offrì come intermediaria. Quest’iniziativa rientrava tra le attività previste per la celebrazione della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, istituita da Paolo VI nel 1967.
(José Gabriel Vera – L’ Osservatore Romano – Pag. 5 – 24/01/2012)