Donatella Di Pietrantonio torna nelle librerie con Borgo Sud, il seguito del best seller L’Arminuta pubblicato in ventisette paesi e vincitore di numerosi premi, tra cui il Campiello. Il nuovo libro conserva la stessa prosa chiara e precisa e le atmosfere abruzzesi (anche se più salmastre), ma è soprattutto la risposta a tutti quelli che leggendo le ultime (bellissime) pagine del precedente romanzo si sono domandati cosa poteva mai succedere dopo.
Come il precedente, la storia è narrata in prima persona. Questa volta però l’arminuta è cresciuta ed è circondata dal lavoro universitario, dal marito Pietro, dai genitori anziani e da Adriana, la sorella minore che irrompe nella storia con un bambino in braccio e una ciocca di capelli mancante.
L’autrice abruzzese ha dichiarato in diverse interviste (per esempio in quella rilasciata a Fahrenheit) che, dopo aver consegnato L’Arminuta a Einaudi, queste due sorelle non le davano pace: le chiedevano di seguirle nell’età adulta, negli incroci delle loro vite, nelle relazioni future. Sono loro le vere protagoniste di questo romanzo con la loro incapacità di perdersi, i loro silenzi, le incomprensioni, le intuizioni, i segreti e le zone d’ombra.
Con mia sorella ho spartito un’eredità di parole non dette, gesti omessi, cure negate. E rare, improvvise attenzioni. Siamo state figlie di nessuna madre. Siamo ancora, come sempre, due scappate di casa.
Durante il romanzo le sorelle si allontanano e si riavvicinano. L’arminuta è diventata una professoressa universitaria a Grenoble, la sua vita si divide tra convegni, pubblicazioni, tesi e il fallimento del matrimonio con Pietro (che oltre ad avere il nome presente nel cognome dell’autrice, di professione è anche dentista, proprio l’attività che la Di Pietrantonio esercitava prima del successo dei suoi libri). Adriana intanto è cresciuta. È diventata una donna irruente, capace di nascondere segreti soltanto con il silenzio e di irrompere nella vita della sorella con la pretesa di aiuto o di supporto.
Adriana è un’opportunista istintiva, non per calcolo. Si serve di chi può esserle utile conservando una specie di innocenza, un candore da bambina. Sottintende che puoi disporre di lei allo stesso modo.
È superfluo ricordare come un altro protagonista della storia sia l’Abruzzo (presente anche in Mia madre è un fiume e in Bella mia, dove l’autrice aveva raccontato il terremoto dell’Aquila). Borgo Sud è, infatti, il quartiere dei pescatori di Pescara. Lì si trasferisce Adriana passando dall’entroterra abruzzese al mare, passando dal ruolo di figlia a quello di madre.
L’autrice ha trascorso molto tempo con le persone di quella zona (ringraziandole alla fine del libro) per riuscire a raccontare di barche e pescatori, di pesce fresco e salsedine tra i capelli, usando il dialetto “aggiustato” (come quello del padre della protagonista) e quello diretto. Ogni parola dell’autrice racconta appartenenza e rispetto, affanno e radici. L’Abruzzo appare doloroso e accogliente.
L’Abruzzo forte e gentile ha bussato mentre guardavo il telegiornale, mi ha portato per mano di una ragazza bionda biscotti e latte caldo. Non ho aggiunto lo zucchero, era dolce di suo. Il sapore dimenticato del primo nutrimento, l’ho bevuto a piccoli sorsi, non mi aspettavo tutto quel conforto.
Di Pietrantonio riesce a raccontare il silenzio, l’incomprensione e il dolore con uno stile asciutto e chiaro con dettagli e allusioni. Riesce a descrivere alla perfezione i momenti di confusione, di quando si dovrebbe intuire qualcosa di ovvio che non si è afferrato (cosa molto rara nella letteratura in cui si ritrova spesso una certa onniscienza dei protagonisti).
Einaudi pubblica Borgo Sud proprio mentre L’Arminuta sta diventando un film con la regia di Giuseppe Bonito e la sceneggiatura dell’autrice abruzzese. Anche se Donatella Di Pietroantonio ha smentito per ora, viene però spontaneo sperare di rivedere ancora le due sorelle in future storie. Anche perché, come per il precedente, questo libro lascia sulle labbra del lettore la stessa domanda di quello precedente: cosa potrà mai succedere dopo?
Michele Crescenzo
Recensione al libro Borgo Sud, di Donatella Di Pietrantonio, Einaudi, 2020, pagg. 168, € 18.