Quando arrivai a Dublino, trovai casa in uno di quei quartieri popolari che stanno al Regno Unito come i bassi a Napoli e i portici a Bologna.
Era una villa che si affacciava su un labirinto di mattoni rossi e finestre quadrate, in mezzo a strade desolate dove la luce è crepuscolare e spenta come quella delle sei del pomeriggio di un inverno italiano, anche al mattino. La mia casa aveva la facciata di legno, un piccolo portico e le scale con la moquette che scricchiolavano. Eravamo in undici, là dentro. Erano gli anni zero, la Celtic Tiger rovistava nella spazzatura, in giro era pieno di cortei contro gli immigrati e noi ci sentivamo i figli malnutriti e sinistri di quegli anni novanta che erano stati talmente pieni di eroina che se io penso alla mia fanciullezza mi ricordo solo le siringhe al parco, i tossici stesi per la strada e i jeans strappati pure a gennaio.
Dopo la prima settimana che cercavo lavoro inutilmente, un amico italiano mi disse attento ai cappucci. Non ci avevo fatto troppo caso, ma dopo mi parvero un esercito. Ovunque mi girassi, nel quartiere dove vivevo, vedevo adolescenti che camminavano in branchi, a testa bassa, con il cappuccio della felpa fino agli occhi. Sono teppisti, mi disse, se li vedi, meglio se cambi marciapiede.
Di cappucci, e miseria, poesia e rovina ne Il giovane Mungo, di Douglas Stuart, edito da Mondadori e tradotto da Carlo Prosperi è pieno.
La storia di Mungo Hamilton è ambientata a Glasgow in uno di quei quartieri identico a quello descritto in precedenza. La sua è una famiglia alla Shameless, con madre giovane e alcolizzata, una sorella costretta a sprecare il suo talento per mandare avanti la baracca tra mille difficoltà e un fratello teppista che a diciotto anni è già padre di una bambina. Mungo è un gioiello incastrato in una selva di nevrosi.
Gay in un mondo bigotto e omofobo, si innamora del cattolico James.
Verrà allontanato e farà poi ritorno.
Il Giovane Mungo è un libro di formazione, ma è soprattutto il racconto di una città e di un periodo, gli anni novanta, che videro la Scozia in una condizione di grande difficoltà economica. Douglas Stuart ha la capacità di portarci dentro le strade di Glasgow e nelle vite dei suoi personaggi. Quello che impressiona è il talento di sottolineare le contraddizioni delle persone, di far emergere le loro debolezze. Ci sono scene davvero toccanti, come quando Mungo ritrova la madre, che credeva scomparsa, in un chiosco di panini vicino all’ospedale; o quando ruba una macchina con suo fratello Hamish, odioso e violento teppista, e scopre un lato tenero e inaspettato raccontando di aver avuto aspirazioni da ingegnere mentre la Scozia e la vita lo hanno reso la bestia che è.
Hamish, la sorella Jodie, vorrebbero occuparsi di Mungo, persino Ma-Mo, a suo modo, sente di volerlo proteggere perché Mungo è una di quelle creature dalle cui crepe esce una luce che tutti vedono.
Ho letto ogni pagina di questo romanzo con lo stomaco aggrovigliato, continuando a pensare che Mungo Hamilton sia come una canzone di Morrisey, dei Joy Division, che sia come un lamento che tanti altri ragazzi fragili hanno cantato restando in silenzio sognando un amore con cui scappare nella notte.
Mungo Hamilton, incrinato in un punto indecifrabile del corpo di cristallo.
Cosa ne faremo di tutti questi ragazzi soli, ho pensato, cosa ne faremo di questi infiniti eroi coraggiosi che non possono dormire?
Li trovo ovunque, sopra gli scalini di una scuola, davanti a palazzi tutti uguali, damascati di scritte come urla sommesse, come promesse spazzate via dal soffio sopra una candela.
Ci sono semafori che lampeggiano sempre arancione, che non sanno decidersi nelle notti di buriana, incroci ai quali non saprai mai se fermarti o andare, perché il pericolo, la scelta, la colpa, sarà sempre la tua. L’ansia è un mare agitato tra il cuore e i polmoni.
Avrai sempre voglia di abbracciarli i Mungo Hamilton, sempre voglia di proteggerli come torce accese nella foresta, teneri e prodigiosi alberi al rovescio, nati nel cemento con radici protese verso il cielo.
Pierangelo Consoli
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Il giovane Mungo, Douglas Stuart, Mondadori 2022, Pp. 456, euro 22