Benvenuto su Satisfiction   Click to listen highlighted text! Benvenuto su Satisfiction

Edmond G. Addeo e Richard M. Garvin. Leadbelly. Il grande romanzo di un re del blues

Home / Domenico Paris / Edmond G. Addeo e Richard M. Garvin. Leadbelly. Il grande romanzo di un re del blues

È fondamentale, prima di cominciare questa lettura, che siate soli nella stanza, lontani a sufficienza da qualsiasi fonte di rumore diversa dal vostro respiro (e cercate anche di respirare piano, se possibile).

Premete il tasto che muta ogni possibile alert sonoro del vostro telefonino.

Disponetevi in una posizione (sdraiati o seduti poco importa, fate voi) che considerate comoda e fate conto di doverla mantenere per molto tempo.

Scegliete infine la giusta luce, così da rendere visibili al meglio i caratteri a stampa che avete davanti agli occhi.

Fatto? Bene. Siete finalmente pronti per una delle storie più affascinanti che vi siano mai state raccontate. A distanza di quasi mezzo secolo, torna infatti in libreria Leadbelly. Il grande romanzo di un re del blues, di Edmond G. Addeo e Richard M. Garvin.

Tutto ha inizio a due passi dal Caddo lake, versante Louisiana, dove nel 1897 una donna mette al mondo – con i “conforti” di uno stupefacente rituale voodoo – un bambino destinato a cambiare la storia della musica.

Il suo nome è Huddie Ledbetter. Più avanti sarà noto come Leadbelly, il funambolo della chitarra dodici corde, reso famoso ai giorni nostri dalla straziante ripresa della sua Where did you sleep last night da parte dei Nirvana, tanto per capirci.

Vi basterà immergervi con attenzione in questo breve prologo di scarse quattro pagine per capire di avere fra le mani materiale a dir poco incendiario. Pensate che, a seguire, vi aspettano ben venticinque corposi capitoli (più un fantastico epilogo) di fuoco e fiamme!

Cosa ci troverete dentro? Vita, la vita. Matta, adrenalinica, un inesorabile andirivieni sulle montagne russe del destino. Quello di un uomo per il quale la parola “risparmiarsi” non ha mai avuto cittadinanza all’interno del proprio vocabolario.

Tra eccessi gioiosi, irrefrenabili, e cadute a dir poco rovinose, di quelle che butterebbero giù un pilone d’acciaio ma non lui. E musica, naturalmente, tanta musica. Musica che non è pentagramma e ordine ma, sopra a qualsiasi altra cosa, vocazione al caos, all’avventura, su strada e nel cuore.

Uno stile differente per trasformare le giornate morte o storte in trionfo o tragedia, lasciandosi trascinare dai propri sensi. Quegli stessi sensi che, non irreggimentati da nessuna accortezza o inganno della coscienza, fanno di una persona, una persona non sopra, ma fuori dalle righe. Come, appunto, fu il nostro Leadbelly, eterno menestrello inquieto e quasi isterico procacciatore dell’attimo perfetto. Proprio quello buono per consegnare ai posteri una canzone – che magari anni dopo la sua scomparsa sarà volata in cima alle classifiche o nel repertorio di Van Morrison, Tom Waits, Doors, Rolling Stones o Johnny Cash. Ma anche per buttare alle ortiche quel minimo di potenziale serenità raggiunta lasciandosi titillare da un demone incontrato per caso o per sfida (e poco importa se quest’ultimo abbia le sembianze di una bottiglia, di una pistola o di una donna o di tutti e tre insieme e contemporaneamente).

Passando anche attraverso sofferenze, mattane clamorose e ingiustizie segnate a doppio tratto da una società, quella americana, avvoltolata nei pregiudizi razziali come nella discriminazione di certo inguaribile qualunquismo.

Un qualunquismo che Leadbelly ha saputo sconfiggere ballando i suoi giorni negli angoli desolati di paesini polverosi come nei gran teatri della metropoli, nel buio gelato dei peggiori istituti di detenzione del paese come sotto i caldi raggi del sole della California, senza praticamente mai arrendersi fino alla fine dei suoi giorni.

Ben felice di vestire sempre, anche con i capelli bianchi e il passo malfermo, le vesti di Peter Pan dolcissimo e sovversivo, sentimentale e assassino, affamato come un leone dell’idea di un domani che per lui è stato sempre un oggi, un “ora e subito”. E, ’fanculo, succeda pure quel che deve succedere!

Una promessa, senza troppi ulteriori giri di parole: ve ne innamorerete.

Regalatevelo.

Domenico Paris

Recensione al libro Leadbelly. Il grande romanzo di un re del blues di Edmond G. Addeo e Richard M. Garvin, trad. Giancarlo Carlotti, Shake Edizioni 2021, pagg. 290, € 17,00

Click to listen highlighted text!