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Elena Rui anteprima. Affetti non desiderati

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Contenuti curiosi: “La borsa era talmente piena da rendere difficile la ricerca. E infatti tirò fuori prima un lucchetto, poi tre graffette incatenate, un pettine, due preservativi, un ciuccio, un rossetto, sicura che le chiavi sarebbero apparse per ultime”.

Felicità fuggente: “«È come se la gente non lo sapesse ancora dopo millenni… Voglio dire… è strano no? Tutti credono di non essere felici per quella cosa che non hanno avuto. Ma quelli che ce l’hanno mica sono più felici.»”.

Che cos’è l’amore: “Pietro aveva teorie precise e inscalfibili sull’amore: biasimava i colleghi, gli amici e i conoscenti che abbandonavano un letto tiepido per uno caldo. Diceva che il tiepido è il destino ineluttabile del caldo e che non ha senso passare la vita a cercare qualcosa di tanto effimero come la passione”.

È in libreria Affetti non desiderati di Elena Rui (Arkadia 2024, pp. 124, € 15).

Elena Rui, scrittrice, con la sua raccolta di racconti Fiale ha vinto il “Premio Malerba” ed è stata pubblicata l’anno successivo dalla MUP di Parma. Nel febbraio del 2021 Garzanti ha pubblicato il suo primo romanzo La famiglia degli altri che ha riscosso un buon successo di pubblico e critica.

Miriam ha accettato un appuntamento con un cliente che l’ha corteggiata, sperando che vada bene perché ha lasciato le chiavi di casa. Patrizio è a Nizza per ritrovare l’ispirazione artistica, ma l’aggressività lo tormenta. Anna e François hanno litigato durante una cena romantica. Lidia ha lasciato il marito ma il nuovo monolocale è infestato dai topi. Amina vuole mantenere il lavoro in un hotel parigino ma il marito preferirebbe vederla a casa.

Racconti di uomini, di donne e dell’amore come prova che ci svela quanto siamo inadeguati nelle nostre relazioni.

Carlo Tortarolo

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Riconosco il dolo, non la premeditazione. Ma mi lasci raccontare la storia dall’inizio. Le cose sono sempre più complicate di quello che sembrano. Non c’è stato nulla di sordido o di… perverso fra me e Tedeschi. Ci siamo scritti per mesi senza mai vederci: messaggi casti, pieni d’imbarazzo e di pudore. E poi guardi che le prime volte non è stato un granché. A letto, intendo. Poi con il tempo abbiamo imparato a conoscerci e alla fine è vero che siamo diventati due ottimi amanti. Ma siamo scivolati prestissimo, senza transizione, in una sollecitudine affettuosa davvero intollerabile, peggio di un matrimonio. Ha presente quel sentimento sciapo, fraterno o addirittura paterno? Una cosa umiliante. Sì, sì, lo scriva, pure. Mi era sembrato – in un primo momento non avevo elementi che mi permettessero altre interpretazioni – che una volta rassicurato sulla sua prestanza, Tedeschi si fosse sentito intralciato dal desiderio che aveva risvegliato. La verità si è rivelata peggiore, come ben sa, ma guardi, fosse stato anche solo il banale voltafaccia di chi si è stancato della solita minestra… beh, insomma, la libido di una donna che si avvicina alla menopausa va trattata con rispetto, non crede? Il mio corpo ha smesso d’interessarlo piuttosto presto… Sta scrivendo? Sì, sì, certo, scriva: è importante.

(incipit del racconto Audiofilia)

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