Per la collana Women in Weird la casa editrice Providence Press propone, a cura di Giacomo Ortolani, un’interessante raccolta di racconti a opera della penna poco nota – in Italia – di Elia W. Peattie.
Elia W. Peattie (1862-1935) era un’autrice statunitense nota per essere stata una delle prime reporter americane di successo, nonché una fertile romanziera e autrice di racconti caratterizzati da una interessante morale a sfondo sociale. La Peattie fu, infatti, una nota attivista, membro importante del Partito Populista, e usò spesso la sua attività di giornalista e la produzione narrativa come strumenti per la lotta per il riconoscimento dei diritti delle donne e per la difesa dei poveri. Nei suoi scritti, spesso una sorta di argute parabole di carattere morale, prive tuttavia sia di cinismo che di giudizio ma anzi caratterizzate da un tono molto umano e non di rado ironico, Elia Peattie riesce a mostrare – con una leggerezza insolita per il suo genere narrativo di matrice realista e naturalista – la vita quotidiana delle fasce più povere e sofferenti della popolazione, mettendone in risalto le condizioni di miseria e sofferenza ma ponendo l’accento sulla bontà e sulla dignità che emergono dall’essere umano anche nelle condizioni più disperate.
Questa antologia raccoglie la produzione di racconti del soprannaturale della Peattie. Come molti autori suoi contemporanei (si pensi ad Arthur Conan Doyle) subì il fascino dell’allora nascente corrente dello Spiritualismo, e questi racconti furono pensati dall’autrice come un mezzo per esplorare problemi culturali, ruoli di genere e questioni sociali, come il matrimonio e la famiglia. È interessante notare come, quasi sempre, il punto di vista narrativo sia di personaggi femminili e che le protagoniste siano appunto donne sia vive che morte. Le sue storie di fantasmi sono strettamente legate al realismo e al folclore regionale, riflettendo spesso le difficoltà della vita femminile: l’espropriazione delle loro case, la perdita dei loro cari, l’abuso, l’abbandono, l’incuria, l’isolamento. Sebbene questi racconti possano essere accostati alla narrativa gotica in quanto nello stesso modo consentono ad autore e lettore di affrontare insieme, abilmente sublimati nella metafora, alcuni dei desideri e delle paure più profonde e pressanti dell’animo umano, se ne discostano in parte per il tono più leggero, che non vuol dire superficiale: i racconti della Peattie sono brevi ma intensi, commoventi, dolci, divertenti e ricchi di colore!
“Forse c’era solo una cosa che non andava nel salotto, ed era l’occasionale presenza della signorina Carew. E c’era forse solo una cosa che non andava nella signorina Carew. E cioè che era morta.”
La raccolta si compone di sedici racconti, tutti di notevole interesse. Tra questi, a mio parere ne vanno menzionati tre in particolare: Il fantasma grammaticale è una divertente satira sulla pretenziosità della società vittoriana, e racconta dell’incontro di due signorine della società bene con il fantasma di una loro parente che infesta la casa che hanno ereditato alla morte di lei. Le due giovani escogiteranno un sistema assai buffo per liberarsi di quell’indesiderata presenza soprannaturale; Dal telaio dei morti, è la commovente storia di due bambini che perdono la loro amata madre e vengono maltrattati dalla nuova matrigna. Il fantasma della madre verrà in loro soccorso per salvarli dall’avidità della matrigna cattiva. Un aspetto interessante di questo racconto è che la voce narrante è di un personaggio esterno, la saggia e anziana Urda, un’esule scandinava che ogni sera raduna attorno al fuoco i giovani del suo villaggio nell’America del Nord per narrare loro le storie del loro popolo al fine di mantenerne vive le tradizioni; In Una cipolla astrale il piccolo Tig Braddock, abbandonato dai suoi genitori, viene accolto dalla lavandaia Nora, una brava donna che non ha mai potuto avere figli e cresce il bimbo come se fosse suo. Una volta adulto, Tig diventa giornalista e si prende cura di Nora che, purtroppo, muore di polmonite. Il giovane decide di realizzare il sogno della sua benefattrice e diventare un romanziere ma, nella foga di adempiere al suo impegno, trascura la propria salute finendo con l’ammalarsi. Tig rischia di morire, se non fosse per l’intervento provvidenziale dello spettro della donna che, con uno stufato di cipolle “astrale” lo aiuta a rimettersi in sesto. Questo gli consente di vincere un concorso letterario il cui lauto compenso gli permetterà di realizzare il suo sogno senza mai più patire le ristrettezze.
Come si evince dalle sinossi, Elia Peattie usa il racconto soprannaturale per indagare nell’animo dei suoi personaggi che lottano contro le insidie dell’esistenza per “potercela fare”. Il suo intento è trasmettere un messaggio di speranza ai lettori, incalzandoli a combattere per una vita migliore e un mondo più giusto, mettendo sempre al primo posto l’umanità dei sentimenti.
A corredo dei racconti è stato inserito il saggio di Susanne George Bloomfield dal titolo Elia Wilkinson Peattie: una scrittrice inconsueta, una donna straordinaria.
Per la sua produzione la Peattie è a tutt’oggi tenuta in grande considerazione dall’editoria oltreoceano, al punto che le sue opere sono state spesso inserite in antologie accanto ad autori come Poe e Lovecraft.
Credo che La forma della paura e altri racconti spettrali possa rientrare non soltanto nella categoria del racconto del mistero e del soprannaturale ma anche nella categoria del racconto di formazione. Pertanto ne raccomando caldamente la lettura non soltanto al pubblico interessato alla narrativa fantastica ma in generale ai lettori amanti delle storie che lasciano qualcosa: una sensazione di calore; un ricordo; un senso di riconoscimento; una riflessione.
Da segnalare che Providence Press pubblica una rivista omonima periodica dedicata alla divulgazione del fantastico dai contenuti di sicuro interesse per gli appassionati.
Mariateresa Botta.
Informazioni sulla pubblicazione:
Collana Women in weird, a cura di Giacomo Ortolani
pp.199 €19,90
Prima edizione italiana: giugno 2021
Providence Press.