“Se devo essere una mela” di Emma Saponaro (Les Flâneurs Edizioni, 2022 pp. 440 € 22.00) è un libro dalla chiara ed emblematica estrazione pungente e ironica, narra il beffardo itinerario di una donna alle prese con il progetto di emancipazione da un matrimonio vincolato da una infelicità rassegnata e costretto nella accettazione coniugale. La protagonista Rebecca da voce alla fiducia di un’altra realizzazione possibile, trasmette il valore risolutivo delle emozioni, padroneggia l’ispirato contesto del pensiero filosofico adattandolo nel vivere quotidiano, nelle intuizioni sentimentali e nelle risposte esistenziali. Emma Saponaro impegna il movimento dinamico della sua scrittura lungo l’intraprendente formula interpretativa, assiste e comprende la ragione del pensiero altrui, dimostra la cifra umana dell’incomunicabilità, affronta le incrinature amorose dell’incomprensione. Afferma, tra le pagine, il patrimonio di un’ermeneutica contemporanea, esamina il retaggio culturale della filosofia per indagare sull’animo umano, verificare i comportamenti e di conseguenza prendere iniziative per maturare le occasioni migliori. “Se devo essere una mela” incrocia la naturalezza dell’espressione umoristica con la saggia responsabilità dell’argomento trattato, fonde gli interrogativi drammatici e dolorosi della vita, rimuove il compito impegnativo della riflessione, concede la giusta e libera misura della leggerezza, distribuita intorno alla gentile rivelazione di un mondo pesante. Emma Saponaro avvicina, con la sua forza narrativa, la sicurezza della maturità emotiva, accresce, oltre i dubbi e le incertezze, lo sviluppo interiore dell’empatia affettiva, alleggerisce l’accoglienza del significato originario dell’amore, il senso di un sentimento sincero e incondizionato, senza dipendenze affettive e oppressive soggezioni. Il titolo del libro richiama l’ispirazione speculativa del mito delle due metà nel Simposio di Platone, secondo il quale gli uomini descritti come perfetti suscitarono la gelosia di tale compiutezza da parte di Zeus che li divise in due e da allora ognuno di noi si trova nella ininterrotta condizione di rintracciare la propria metà, di ritrovare l’antica completezza. Emma Saponaro illustra il destino della complementarietà, compie il viaggio evolutivo della sua protagonista Rebecca indirizzando la destinazione del suo cammino nella consapevolezza, nella variazione di uno sguardo convertito con occhi nuovi, dibatte il rapporto sentimentale tra Rebecca e il marito Leopoldo, professore di Filosofia, oltrepassa gli impedimenti e le complicazioni, elogia la maturazione psicologica e sapiente. L’autrice conosce la materia introspettiva dell’autodeterminazione per costruire, intorno al suo romanzo, l’involucro sensibile e indispensabile delle esperienze, avvia le decisioni per sostenere il cambiamento e raggiungere l’intento di ritrovare se stessi. Nel piacevole e vivace itinerario speculativo si assiste all’incontro motivazionale con bizzarri e originali personaggi, identificati con i grandi pensatori della dottrina filosofica, alla scoperta di autentiche prospettive e d’impreviste speranze. “Se devo essere una mela” è un romanzo deciso ed efficace, restituisce il tormentato passaggio verso una straordinaria percezione del cuore, rinnova l’appassionato desiderio di sorreggere la finalità di ogni esortazione adatta per ristabilire la propria esistenza.
Rita Bompadre