Anche questa settimana la mia recensione coraggiosa dimostra in modo estremo la sua natura, perché il protagonista del romanzo in questione è nientemeno che J.D. Salinger, una figura mitica della letteratura.
Parliamo di L’ultima moglie di J.D. Salinger, libro scritto da Enrico Deaglio e pubblicato da Marsilio Editori in una originale collana, Passaparola.
In questa serie di piccoli libri, dalle copertine colorate che attirano molto lo sguardo, libri anche regalati in formato e-book durante il periodo di quarantena dalla casa editrice che ringraziamo, gli autori parlano di sé parlando di un romanzo e di un autore già noti al pubblico dei lettori.
E come detto partiamo alla grande, iniziamo con un uomo che la sua aura di mistero ha reso paradossalmente più famoso di un moderno personaggio pubblico, J.D. Salinger, autore del famosissimo Il giovane Holden e di molte altre opere, ritiratosi presto a vita privatissima, con comunicazioni ridotte a meno del minimo indispensabile.
Ricordo ancora l’anno scorso, al Salone del Libro di Torino, la coda che si è creata ore prima dell’evento, per incontrare il figlio di Salinger: incredibile, un fiumana infinita, pronta a pendere dalle labbra di colui che è una parte di Jerome.
Ma veniamo al libro e al suo autore. Siamo a New York, Obama non è più presidente, e nella prestigiosa New York University lavora John Taliabue, professore di letteratura, appassionato del suo mestiere. In un giorno qualunque suona alla sua porta un giovane agente dell’FBI, lasciando il tranquillo professore a bocca aperta, e facendogli attivare tutti i sensi disponibili alla massima ricezione, per capire cosa potesse volere da lui.
La sorpresa aumenta, l’iniziale timore si tramuta in evidente curiosità, in adrenalina, quando l’agente gli comunica che in realtà il suo vero obiettivo è un’amica russa del professore, persona totalmente infatuata dallo scrittore americano, ma in realtà potentissima spia russa. Mentalmente Taliabue, pur se professore di Scienze umanistiche, fa quattro conti in fretta e furia, e si rende conto che lui e Olga Simoneova sono da chissà quanto tempo pedinati dall’FBI. Pazzesco.
Il professore legge molto, evidentemente anche qualche storia poliziesca, di spionaggio, di intrighi internazionali, ma ora ci sta dentro. Non gli pare possibile. Starà sognando a occhi aperti?
E da qui allora, il “vero” professor Deaglio, prende sottobraccio Taliabue e lo conduce idealmente insieme a noi lettori, a scoprire quanto la scrittura di Salinger, la sua presenza nascosta, e soprattutto la sua creatura letteraria Holden Caulfield, sia stata e sia tuttora importante nel panorama politico letterario americano, con sorpresone finale per il nostro agente FBI, Mark Simonetti.
Questo “libretto”, come lo definisce a un certo punto il suo autore, è un’opera evidentemente scritta da mano esperta, è un’opera godibilissima, che trasuda e condivide passione, che con poche parole (meno di 100 pagine) crea e racconta un mondo in parte vero, in parte no, in parte verosimile, ma che importa!
Sei così preso, diventi così curioso quando ti rendi conto che puoi entrare in casa di J.D. Salinger dove milioni di lettori avrebbero voluto essere, che una volta arrivato in fondo ricominci, come quando sali sulla giostra più bella del Luna Park e vuoi subito fare un nuovo giro, e ancora uno e un altro ancora come chiedono i bambini.
Stupendo. Grazie a Enrico Deaglio e a Marsilio Editori dell’idea di questa collana che proseguirò a scoprire e raccontare. Io mi sono divertito un sacco, o meglio, mi sono caricato ancor più di passione se ce ne fosse la necessità.
Claudio Della Pietà
Recensione al libro L’ultima moglie di J.D. Salinger di Enrico Deaglio, Marsilio, 2020, pagg. 112, euro 12.