Il mondo intero è la veste della mia miseria.
Wells, Quand le Dormeur s’éveillerà
Ernesto Ferrero continua ad indagare Napoleone Bonaparte, l’Imperatore in Eterno della nostra storia. L’ascesa e la caduta di quest’uomo che ha avuto solamente se stesso, che per se stesso vinse le battaglie, conquistò il cuore e l’immaginazione degli sciocchi e dei savi, che fu un infinito amministratore ed ingannatore di nazioni. Questo Giove canaglia che sapeva tutto, che si interessava di tutto, che posava il suo sguardo sugli uomini e sulle donne con lo stesso fuoco e la stessa passione , è in questo libro raccontato in modo magistrale attraverso venti temi chiave, che possono essere letti ad apertura di pagina. I rimandi sono infiniti, i comprimari ed i fantasmi danzano sotto gli occhi e la gloria di questo dio terreno che si fregava le mani sui campi di battaglia così come nell’intimo delle sue stanze, questo soldato vittorioso che mostrava il sangue delle battaglie ma mai il fango.
Ogni generazione è davvero chiamata a misurarsi con la figura di Napoleone, egli rimane moderno ed attuale nonostante lo scorrere degli anni, poiché la sua immagine è impastata con la terra e con il lustro, con il prodigio e con la tenebra. Egli è in un certo senso la massima grandezza dell’uomo europeo ed il suo doppio, il miserabile, il reietto. Oggi potrà essere accusato, disprezzato, forse, o calunniato, ma quello che Ferrero ci invita a fare è semplicemente conoscerlo, sempre più da vicino, cercando di capire la sua grandezza, il suo spirito ed il suo tempo.
In questi tempi leggere di Napoleone è come tenere accesa una fiaccola in un immenso funerale.
Vi auguro di leggere queste pagine, di capirne il senso e di ricordarvi, per usare le parole di un vecchio avversario e di un grande maestro che “quel grand’uomo invecchiato era solo in mezzo a tutti quei tradimenti degli uomini e della sorte, su di una terra vacillante, sotto un cielo nemico, al cospetto del proprio destino compiuto e del giudizio di Dio”*
Edoardo M. Rizzoli
Ernesto Ferrero
Napoleone in venti parole
Einaudi
* Fr.-René de Chateubriand, Memorie d’Oltretomba, cit, II, pag. 92