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Ezio Sinigaglia. AcroBatiCa

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I virtuosismi, da Mina a Stratos, a Jimmy Page.

Padronanza assoluta dei mezzi tecnici connessi con l’esercizio di un’arte.”

Una definizione perfetta per raccontare cosa sia AcroBatiCa, ultimo libro di Ezio Sinigaglia che esce, non a caso, per le edizioni Déclic.

Non a caso, scrivevo, perché Déclic ci ha abituati, in questi anni, a pubblicazioni sempre inconsuete, con testi estremamente ricercati, inusuali.

Questa piccola casa editrice produce libri sottili, con copertine sempre molto concettuali, senza titolo, senza il nome dell’autore. L’idea è quella di costringere il lettore ad aprire i volumi, ad avventurarsi, toccare l’oggetto, esserne incuriosito.

Ciò che spinge l’editore Carlo Sperduti e la redazione che dirige è la curiosità per le possibilità della lingua, per i giochi espressivi, per le potenzialità della frase e, più precisamente, dalla parola, dal suono della stessa.

Per tutti questi motivi, perché è l’unico grande virtuoso della nostra letteratura, l’unico in grado di spingere il linguaggio ai suoi limiti, Déclic pubblica tre racconti di Ezio Sinigaglia, tre esercizi di bravura, tre salti acrobatici dove questo scrittore ormai considerato un classico, scrive come Django Reinhardt suonava la chitarra.

Ci sono degli scrittori che hanno cambiato il modo in cui pensavo alla scrittura, a cosa dovrebbe essere un testo letterario. Uno di questi è Ezio Sinigaglia. Poi ci sono stati Polleri, Gusmàn, Laiseca, Bernhard anche.

Perché prima mi concentravo esclusivamente sulla storia, immaginando che fosse importante il cosa raccontare. Dopo, quando ho cominciato a studiare questi scrittori e soprattutto Sinigaglia, raccogliendo l’invito preziosissimo di Giuseppe Girimonti Greco, io ho cominciato a pensare al come raccontare una storia, a come scriverla. È stata una rivoluzione totale, per quanto mi riguarda. Questo non significa che ho cominciato a provare a scrivere come Sinigaglia, perché nessuno ci riesce, perché Sinigaglia ha la capacità d’infilare dentro ogni sua singola frase delle cariche esplosive, dei piccoli mortaretti che scoppiano mentre leggi, facendo rumore.

Te ne accorgi quando lo leggi ad alta voce.

La trama me la sono lasciata alle spalle. Allo stesso modo, sarebbe inutile provare a raccontare di cosa trattano i racconti presenti in AcroBatiCa, mentre trovo assai più utile spiegare perché uno scrittore unico come Ezio Sinigaglia debba essere letto, perché la sua attenzione per la lingua, la sua erudizione, sia in grado di produrre magie fonetiche. Si deve leggere, c’è poco da spiegare.

Sinigaglia è un mago, un prestigiatore. Per restare ammaliati dalle sue capacità, è necessario che vi sediate, è necessario leggere.

Libri come AcroBatiCa ci ricordano, una volta ancora, quanto le novità proposte ogni giorno dai nostri grandi gruppi editoriali siano pavide e balanotte e quanto sia invece necessario cercare meglio dentro contenitori meno a portata di mano, meno appariscenti, se davvero si avverte la necessità di trovare la Letteratura e non il mero intrattenimento letterario.

Pierangelo Consoli

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Ezio Sinigaglia, AcriBatiCa, Déclic edizioni 2024, Pp.80, Euro 14

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