L’avevo posato sul comodino, aspettando il giorno che arrivasse a me. Lo ha fatto in una mattina di sole. Mi ha occhieggiato la bella donna nella cover, che con i suoi occhi orientali allude ai principi del karma e della reincarnazione.
Ci credo in queste dimensioni: sono di fede buddhista. Posso assicurare che il karma esiste e non è solo il rapporto causa-effetto della nostra storia personale, bensì si incarna in quella delle passate generazioni, delle vite precedentemente vissute. Arriva nel nostro presente con il suo lascito di sentimenti e sensazioni anche stranianti. Ci fa guardare allo specchio increduli: “ Ma io, proprio io, ho vissuto tutto questo?”.
La vita non è solo quella che viviamo, ma anche quella che hanno vissuto per noi o che noi stessi abbiamo vissuto in altri tempi e luoghi. Ci resta il rimpianto dei paradisi perduti, talora l’angoscia di trovarci in un luogo apparentemente sconosciuto, sentire un profumo e percepire che tutto questo ci è davvero famigliare. Eppure eravamo convinti del contrario, di andare in esplorazione di posti nuovi. Ma i posti non sono altro che proiezione del nostro interno e li vediamo spesso assomigliarci un po’…
I posti hanno un genius loci, una divinità che parla lingue che, a chi sa ascoltare, risultano accessibili. Luoghi mistici in cui si incarna il nostro spirito primordiale. Bisogna procedere verso la meta non perdendo di vista il tragitto alla ricerca di verità nascoste, entro di noi, dentro di noi.
Un viaggio per luoghi familiari, eppur diversi da noi, è il “romanzo” Karma, di Fausta Leoni, scomparsa nel 2019. Non è tanto un romanzo quando un racconto autobiografico di esperienze vissute con al centro un nucleo: la reincarnazione.
Nella prefazione all’opera, edita per la prima volta nel 1969, pubblicata in oltre venti edizioni internazionali – col massimo successo toccato in Sudamerica, dove ha toccato le sei milioni di copie vendute – la scrittrice ci tiene a dire che i fatti narrati risalgono a quando aveva ventidue anni e non aveva letto nulla sulla reincarnazione.
Non si pensi dunque che si sia fatta suggestionare. Il narrato è vero, autentico, originale e copre solo una parte del vissuto. Quello che raccontiamo è di gran lunga inferiore per estensione e densità a quanto si vive o si è vissuto. Basti pensare a quanto sia complicata una sola giornata, relativamente in specie al tessuto emotivo che ci investe e ci travolge, rivelandoci a noi stessi e facendoci fare anche azioni impensate.
Pensiamo dunque a quanto sia complesso narrare la propria vita che si intreccia ad esistenze precedenti
L’autrice non l’avrebbe fatto – si legge sempre nella prefazione – se non si fosse trovata un giorno tra la vita e la morte. La narrazione si è fatta urgente e il best seller è arrivato fino a noi con la nuova edizione de La Lepre edizioni 2021. Si tratta della prestigiosa casa editrice romana di Alessandro Orlandi, che in una nota ci informa essere tra l’altro nipote della autrice.
La protagonista della narrazione – un flusso continuo con modulazione ondeggiante e cullante – rievoca la sua vita a partire dall’infanzia con una madre bizzarra e un padre giocherellone e si sposta con l’immaginazione in luoghi suggestivi quali il Perù, il Brasile, l’India… sempre a caccia della sua vera identità.
Il trasferimento in Brasile col marito, Gipì, le rivela una precedente esistenza collocata in India. In seguito a un malessere dopo il suicidio del signor Andrea, l’amica Fidelia l’accompagna verso la scoperta della sua vita. Il malessere generalizzato a poco a poco rientra e c’è un graduale recupero delle energie psicofisiche. Il disagio provato dalla protagonista affonda le sue radici nel karma, ovvero nel suo passato di strega, mentre oggi è un medium.
«Fidelia accese la luce e Mafalda si rinfilò in fretta le scarpe, una delle quali era finita sotto la poltrona.
“Ma che cos’è dunque il Karma? – domandai – Questo Karma che ci ha fatto tornare in un paese vicino a quello della nostra precedente esistenza, che ci ha fatto reincarnare in tre a distanza di pochi anni l’uno dall’altro è ritrovare in questa vita in maniera così sconcertante?”
“È la legge che regola le varie esperienze umane di un’entità spirituale: la legge per cui ogni vita è la conseguenza inevitabile di una precedente condotta. Ciò che siamo è determinato da ciò che siamo stati e ciò che saremo sarà determinato da ciò che siamo attualmente. Il Karma è la legge di causa ed effetto applicata alla vita dell’anima. Anche sul piano umano, relativo a pochi anni, succede a volte di dover scontare le proprie colpe, pagare, i propri debiti, godere dei risultati di buone azioni compiute, tormentarsi per un vizio acquisito. Pentirsi per aver ceduto a certi istinti e aver soddisfatto certi egoismi. Bene: la morte non libera da tutto questo, non cambia la personalità che ognuno si è costruito nella materia grezza messa al principio a disposizione di ciascuno di noi; non modifica di un solo grammo il peso specifico della nostra individualità, della nostra consapevolezza umana. Si torna in terra con una nuova forma ma con la stessa sostanza che soltanto i nostri sforzi, i nostri dolore, la nostra attenzione alla vita, la nostra partecipazione alle disgrazie degli altri potranno cambiare e migliorare.»
Il Karma è il fil rouge del racconto: questa relazione causa-effetto che lega gli eventi e regola la nostra vita in un costante sforzo di miglioramento che pur si riappropria delle antiche forme.
Secondo i principi della reincarnazione, le diverse vite degli individui sono determinate da quelle precedenti. Le colpe e i meriti di ciascuna vita si riflettono su quelle successive.
«Si torna in terra con una nuova forma ma con la stessa sostanza». Sostanza che potrà cambiare grazie soprattutto alla pratica, alla meditazione, alla compassione.
Secondo i principi del Buddhismo Mahayana, infatti, la pratica della preghiera e la diffusione della legge mistica possono cambiare il karma e trasformare il veleno in medicina. Solo il devoto del Sutra del Loto ha la possibilità di cambiare il proprio destino, rendendo la sua vita simile a quella del Buddha Shakamuni.
La filosofia di vita che sottostà al “romanzo” mi appare allora chiara: qui si parla di reincarnazione e di karma in senso buddhista. La vita, percepita da questa angolazione, assume una configurazione particolare: tutto ritorna secondo la legge karmica. La morte del signor Andrea, che tanta inquietudine le provocava in vita, è la scintilla che scatena una gravissima crisi nella protagonista e che le rivela la sua vera essenza.
Lungo tutta la narrazione, che si dipana per luoghi naturali tratteggiati con una penna agile e dolce, pronta a cogliere i profumi, i declivi, le alture e tutta la vegetazione, si avverte netta questa sete di conoscenza che distingue il semplice viandante di questa terra dalla persona cupida di apprendere come veramente funziona il mondo e la propria vita.
Lo stile è incantato e ondivago, segue le peripezie spirituali della protagonista che nel raccontarsi, si rivela a se stessa e ai suoi lettori come compagni di viaggio, capaci di condividere l’avventura umana in uno stato di grazia e umana compassione.
L’andamento del racconto è quanto più colpisce: questo narrarsi attento a ogni moto dell’anima e del corpo, questo trastullare con le parole sempre puntuali ed efficaci, questo amore per la vita colta alla sua radice che trasuda da ogni vocabolo scelto, sì da creare un mondo incantato che seduce e trascina e fagocita.
Il destino della protagonista, segnato dalle vite precedenti, appartiene un po’ a tutti e tutti i lettori non possono che lasciarsi piegare da questa narrazione, che attraversa i tempi, proiettandosi nel passato e nel futuro. Un libro consigliatissimo.
Giovanna Albi
Recensione al libro Karma di Fausta Leoni, La Lepre edizioni 2021, pagg. 447, € 20,00