“La promessa della felicità” è un esempio di collaborazione artistica nata a Torino. “Sirianni – afferma Max Ponte – ha saputo dare voce e musica a questa poesia, ma la cosa più importante è che abbiamo da subito condiviso i motivi di fondo di questa creazione legati ad una certa spiritualità. Il mondo in cui viviamo è diventato troppo asfittico e gli artisti devono dare dei messaggi diversi. Il testo poetico originale è stato mantenuto quasi interamente, cosa che mi ha fatto davvero piacere; determinante è stata la musica di Federico, con la produzione di Michele Gazich e il lavoro di musicisti e collaboratori, per cui è stata un’esperienza eccezionale”. L’approdo alla cinquina della Targa Tenco è di fatto già un successo poiché “La Targa Tenco – come ricorda lo stesso Club Tenco – è il più prestigioso riconoscimento d’Italia di cui vengono insignite le migliori produzioni discografiche italiane sul terreno della canzone d’autore”.
Questa parola, la felicità, così ambiziosa e inafferrabile, che pare, come una bella donna, essere l’allumeuse di un tempo, che seduce ed abbandona; attira a sé come una fata ma si teme che annoierà come una moglie. E allora, suggeriscono i più, meglio lasciarla perdere, e dedicarsi a concetti più virili e promettenti. Non ho ascoltato questo savio consiglio e mi sono appassionata alla questione della felicità e sono rimasta abbacinata da questo testo.
In primis rappresenta un inno alla vita ed alla leggerezza con la quale è auspicabile trascorrere i propri giorni sulla Terra. Il testo, infatti, invita a vivere la propria vita con semplicità in un’armonia di corpo ed anima che si raggiunge dando il giusto peso agli accadimenti quotidiani e rivalutando anche le piccole cose che la vita ci offre (in molti casi le cose più importanti nel cammino di vita). I valori dei piccoli gesti, la grandezza di un sentimento sincero, piccoli doni festivi – penso al cabaret di paste della domenica all’ uscita della messa –, semplice, un avvenimento inaspettato e tanti altri piccoli elementi che possono, se realmente apprezzati, riempire la vita di un uomo e renderla serena attraverso fugaci ma profondi attimi di vera felicità.
Cos’è la felicità? Come si raggiunge? Esiste davvero? Pare che l’autore del testo, Max Ponte e il cantautore Federico Sirianni, che ha saputo dare voce e musica a questa scrittura, siano arrivati alla conclusione che… sì, si può essere felici, semplicemente usando alcuni “accorgimenti” nella vita di tutti i giorni. Non serve ricchezza, possesso, oppure occupare militarmente il centro della vita degli altri, perché… la felicità è davvero alla portata di tutti.
All’ improvviso appare esserci una discrasia nel testo: la felicità viene trovata con un demone che ci doveva seguire. Tranquilli ragazzi, è un buon diavolaccio! Coloro che in antico ebbero il meraviglioso compito di dare i nomi alle cose s’industriarono con vivace fantasia per indicare questo improprio del genere umano. La semantica della felicità è assai ricca e per i Greci felicità era eudaimonia (avere un buon demone, un angelo buono). Cioè colui che ci “doveva seguire”. E quindi, riflettendo sul testo, quello che ho assimilato è che per essere davvero felici non bisogna tralasciare il qui ed ora focalizzandoci sul domani ma bisogna valorizzare prima di tutto il momento presente. Per essere felici domani, dobbiamo essere felici OGGI.
E arriviamo al bellissimo finale che non vi spoilero altrimenti non c’è più gusto.
Tutti i beni senza una visione intelligente sono un possesso insicuro; bisogna essere preparati: solo l’anima sa far tesoro di ciò che l’individuo possiede per goderne, solo l’anima può accettare di trasformare la vulnerabilità della sorte in bene per sé; solo l’anima decide se dichiararsi disponibile al gioco reciproco di plasmare–farsi plasmare dal destino. La felicità scende così dal piano dell’imponderabile per farsi cosa umana.
Francesca Mezzadri
*nella foto: a sinistra Federico Sirianni, a destra Max Ponte, il 21 marzo 2024 a Villanova D’Asti per la Giornata Mondiale della Poesia organizzata dal Comune
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Pubblichiamo per la prima volta tutto il testo della canzone “La promessa della felicità”, che è entrata nella cinquina della Targa Tenco come “Migliore canzone singola”, il brano è una canzone-poesia di cui vogliamo parlarvi e che potrete ascoltare in rete; il lavoro, che sta avendo un certo successo, è frutto della collaborazione fra un cantautore, Federico Sirianni, e un poeta, Max Ponte, e ridà fiato alla canzone italiana d’autore.
La promessa della felicità
[di F. Sirianni, M. Ponte]
La promessa della felicità
fu trovata sulla spiaggia
nei legni di mare
La promessa della felicità
fu trovata dai pescatori
alla luce delle lampare
La promessa della felicità
fu trovata nei cassetti
nei doni festivi
La promessa della felicità
fu trovata nel lessico
dei vezzeggiativi
La promessa della felicità
fu trovata negli abiti
nelle scarpe di vernice
La promessa della felicità
fu trovata nelle giacche
nei polsini delle camicie
La promessa della felicità
fu trovata nel letto
al fondo della notte
La promessa della felicità
fu trovata nelle carte
nelle mappe nelle rotte
La promessa della felicità
La promessa della felicità
fu trovata nelle poesie
come lettere d’amore
La promessa della felicità
fu trovata nelle foto
negli scampoli delle ore
La promessa della felicità
fu trovata col demone
che ti doveva seguire
La promessa della felicità
fu trovata in un campo
ancora da arare
La promessa della felicità
fu trovata nei canili
fra gli animali spauriti
La promessa della felicità
fu trovata nei bambini
non ancora assopiti
La promessa della felicità
fu trovata nelle mani
nei monili dei fidanzati
La promessa della felicità
ci colse in un istante
e fummo tutti impreparati