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Filippo Tuena. Il volo dell’occasione

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Qual è la percentuale di verità che resta nelle nostre fantasie, nei racconti che continuiamo a tessere, di quelle persone che abbiamo conosciuto e che tanto ci hanno affascinato?

Qual è il margine di vita?

Custodiamo un dagherrotipo, una lastra, e ci ferisce constatare, quando poi quella persona la rincontriamo, anni dopo, che non assomiglia molto al ricordo, al ritratto e, delusi, ammettiamo la disfatta.

È molto cambiato, pensiamo, e, diciamo, è passato molto tempo.

Al contrario, invece, esultiamo, affermando che non è cambiato affatto, quando ci pare di ritrovarlo come una prova che, nonostante il tempo trascorso, egli, l’amico, il fratello perduto, il vecchio amante, esiste ancora, intatto, come lo raccontavamo.

Il volo dell’occasione, di Filippo Tuena, riproposto da TerraRossa è, certamente una storia di misteri e di fantasmi, è la storia di uno scrittore che, per caso, si trova invischiato in un tragico triangolo amoroso.

A Parigi, negli anni novanta, un musicista è innamorato di una ragazza bellissima che, a sua volta, non sa decidere tra il musicista e un altro, un Turco, bello e ricco. Blanche, questo il nome della ragazza, pur consapevole dell’ossessione amorosa che consuma questo musicista che si chiama Renant, non rinuncia a nessuna delle due storie e le esaspera, fino al tragico esito. Lo scrittore, presto, si accorge che ci sono delle strane congruenze tra questa storia e un omicidio avvenuto molti anni prima, subito dopo la guerra. Il protagonista, il narratore, si tramuta in investigatore, percorre piste, racconta la sua versione incredibile, fino a farsi travolgere.

Ma, oltre la frettolosa sinossi, dentro Il volo dell’occasione c’è una riflessione sul tempo, sull’incapacità di superare il distacco. Ci sono persone che non siamo capaci di dimenticare e il ricordo di loro, la voglia di possederle ancora, ci rovina.

Certi libri sono pericolosissimi, almeno per me.

Li prendi distrattamente, conosci l’autore, ti fidi, e poi ti ritrovi perduto dentro un labirinto di desideri sfibrati.

Ogni scrittore è un investigatore che non ha avuto il coraggio di sporcarsi del tutto, di vivere pericolosamente, però gli è rimasto il desiderio d’immergersi dentro le vite degli altri, dentro i delitti. Ognuno di noi, che si è regalato alle lettere, custodisce nell’armadio un impermeabile, un cappello a falda stretta, una cravatta sottile, uno sguardo accigliato e il ricordo di un bar. Il volo dell’occasione ha dentro il mistero, i fantasmi, i viaggi nel tempo, l’ossessione di un amore. Ha dentro Parigi e tutto quello che può portarmi alla deriva, rendermi malinconico, irreperibile.

Per meglio comprendere il libro, lo stile e la storia, come Tuena ha deciso di raccontarla, fareste bene a immaginare un frullatore.

Immaginate di poter prendere un po’ di Borges, un pizzico di Poe, una manciata di Lovecraft, qualche scaglia di Simenon e poi frullate il tutto. Questa non è, precisamente, la ricetta, ma sono gli ingredienti che io ho desunto dall’assaggio di questa bevanda buonissima che è Il volo dell’occasione.

Tuena si diverte a seminare indizi, riferimenti, nomi che riconducono a questi come ad altri autori che io non ho riconosciuto ma che sicuramente ci sono. Ci sono riferimenti dichiarati e altri più sottili alla musica classica e al jazz che io ho notato molto superficialmente, non essendo tanto colto quanto questo scrittore che ha fatto, nella sua carriera, della ricerca delle fonti e dell’alternanza delle forme letterarie, la sua cifra stilistica.

Ci sono riferimenti cinematografici, Hitchcock, lui dice nella postfazione, anche Auster e Bioy Casares, ma ripeto, la cultura, le conoscenze che Tuena padroneggia con disinvoltura, la sua trasversalità, non sono comuni e chiunque abbia letto Le variazioni Reinach; Ultimo parallelo; La voce della sibilla, solo per citarne alcuni, lo sa bene.

Appena finito, ho sentito il desiderio di passeggiare. Ho pensato, mettendo un piede davanti all’altro, che uno legge tanto eppure, solo a volte arrivano libri che ti riportano a quando eri ragazzo e ti ricordi perché hai cominciato a pensare che leggere e scrivere, sarebbe stata tutta la vita che volevi.

Pierangelo Consoli

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Filippo Tuena, Il volo dell’occasione, TerraRossa Edizioni, Pp.178, Euro 15,50

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