Gian Arturo Ferrari in un articolo su Panorama ricorda il solitario, romantico, errante Carlo Fruttero, intellettuale allergico ai luoghi comuni che insegnò come l’esercizio della libertà sia “un’ascesi velata d’intransigente rigore, ironia e umiltà”.
(Gian Arturo Ferrari, Panorama, p. 88, 20.1.2012)