“Domani interrogo” di Gaja Cenciarelli (Marsilio Editori 2022, pp. 240 € 17.00) è una sfida creativa e romantica intorno alla relazione dinamica tra insegnante e studenti. Il libro è una originale ed equilibrata cronaca del pensiero divergente, la risposta coinvolgente al confronto tra generazioni, la promozione di ogni risorsa utile per la vita. Il contesto scolastico stimola il percorso formativo attraverso la spontanea e strategica interpretazione della protagonista, professoressa colta e intelligente, alle prese con una classe di liceo della periferia romana. L’autrice intreccia lo spirito reale del disincanto e la sapienza della sensibilità, affronta il proposito scolastico di rivendicare ogni lezione come una lettura esistenziale, un argomento di salvezza, un rifugio emotivamente convincente oltre l’irresolutezza della solitudine.
Gaja Cenciarelli accoglie la problematica di un’umanità, nella scuola, spesso inesprimibile e inaccessibile, racconta la difficile e disagiata connotazione territoriale, l’aspetto distintivo dell’incomunicabilità. Traduce la disarmante sincerità della cifra linguistica degli alunni, la corrispondenza divulgativa di ogni interpretazione persuasiva. Racconta l’esperienza sostenitrice del valore quotidiano dell’appartenenza, affronta la ordinarietà aggressiva della disonestà con la delicatezza di un’altra possibilità di vita e di riscatto, costituita dalla libertà di una mente pensante. “Domani interrogo” è lo svolgimento della connessione positiva tra docente e allievo, la dimensione di uno spazio privilegiato di scambio, d’incontro culturale, umano e sociale. Rappresenta una facoltà di scelta, il luogo ideale in cui confrontare l’arricchimento introspettivo con il mondo esterno, far crescere la fluidità degli strumenti comunicativi tra motivazione ed emozione.
Anima il commovente legame affettivo dell’insegnante con le potenzialità di ogni liceale, proietta l’integrazione delle complesse personalità, identifica l’esigenza coraggiosa d’istruire e guidare gli uomini e le donne del domani. Il libro ospita, nel prologo, la fantastica simbologia delle immagini, spiega la visionaria presenza di una giraffa nel parco della periferia sconosciuta, che fissa la docente quando si incammina per andare a scuola. Non a caso la copertina del libro ritrae proprio una giraffa, svela la condizione da “animale da circo” in cui si immedesima la protagonista. L’autrice scrive il destino delle abilità sentimentali, oltrepassa l’incomprensibilità dell’eccentrico linguaggio adolescenziale, raggiunge il risultato insperato della accessibilità alla limpidezza interiore. Un romanzo coerente, maturo, ricco di suggestioni, compiuto intorno all’influenza severa e al tempo stesso indulgente delle parole. La professoressa riesce a ottenere il rispetto con la entusiasta consapevolezza, imprime la disponibilità umana a comprendere le manifestazioni nella mente degli allievi, è l’espressione della matrice autobiografica ed empatica della scrittrice, anche lei insegnante. Gaja Cenciarelli ha saputo infatti riconoscere con lucida obiettività la materia ricettiva dell’esistenza, trattare il contenuto essenziale di ogni dialogo rivoluzionario nella scuola, rispondere alla composizione letteraria del piano didattico con la stesura di un itinerario istintivo, vitale, contraddittorio, doloroso ma appagante, che accomuna l’origine della condivisione nella promessa solidale della vita.
Rita Bompadre