“La radice dell’inchiostro” – Dialoghi sulla poesia a cura di Giorgiomaria Cornelio (Argolibri, 2021 pp. 273 € 25.00) è un libro solenne, un omaggio persistente al contenuto semantico della parola, un’unità primordiale ed esistenziale dell’espressione artistica in relazione all’incisività e alla realtà comunicativa, lungo i confini degli elementi filologici e le segmentazioni qualitative di segno e significato. La poesia delle varie generazioni, chiamate a confronto, a rispondere all’interrogativo mistico dell’identità creativa, rivela la corrispondenza tra lo strumento della riflessione e l’indagine empirica dell’esperienza sensibile, ha il dono sublime di una voce amplificata e dilatata nella lingua dell’estetica, nella direzione sacra dell’essere, nel culto della bellezza e nel turbamento delle preghiere emotive. I singoli testi, rappresentati in prosa e in poesia, mantengono la responsabilità e il rigore di un discorso autonomo, comprendono la densità della scrittura che scorre nella fisionomia del tempo e delle sue derive, nella ricostruzione di ogni confessione. Gli autori, poeti, (cinquantuno artefici) elaborano esclusive pratiche stilistiche, approvano l’adesione alla percezione del senso, alla sollecitudine dell’intuizione, condividendo l’ampiezza ermeneutica dell’interpretazione poetica, la prospettiva liturgica del linguaggio, delle sue ragioni, nella discussa e articolata struttura riflessiva, nell’attitudine alla necessità dell’arte letteraria. “La radice dell’inchiostro” indirizza il lettore a un’elevazione speculativa e concentra l’estrazione delle sentenze nello spazio metafisico della pagina, suggerisce l’intesa delle ipotesi esegetiche, essenziali per una eloquente curvatura del responso, per la competenza cognitiva e critica dell’opera enciclopedica. L’orientamento dei versi codifica la devozione di una letteratura attratta dall’intensità magnetica del dubbio, dissesta la forma delle incertezze e scompone il riflesso delle osservazioni, frazionando l’emblema della ragione e il lineamento umano dell’ispirazione. Il presentimento di una compiuta armonia sostiene la grafia, il movimento del pensiero e la trasformazione di una gnoseologia, connessa alle stagioni e ai luoghi della accurata ricerca, indica, nella sentenza degli scritti, nello spegnimento del nichilismo romantico, l’impulso utopico e profetico della conoscenza. Il presagio intellettuale di GiorgioMaria Cornelio svela il privilegio mistico dell’essenza intangibile dell’anima, annuncia l’esibizione dell’infinito, confronta la virtù della visione con l’insegnamento iniziatico dell’assoluto, affranca il vincolo dell’umanità dall’inconsistenza della transitorietà, affida alla natura pagana del fenomeno il solco della caducità. La consacrazione di una mente sensibile riproduce la ricognizione descrittiva di una dissoluzione artistica, appartenente alle opere dell’artista Magdalo Mussio che, nella vitale lacerazione e nella traccia impaziente dello smarrimento, accompagnano sapientemente l’intero volume.
Rita Bompadre