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"Giù", il teatro di Spiro Scimone

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Spiro Scimone è uno dei più interessanti autori di teatro sulla piazza. Da anni l’autore siciliano scrive intingendo la penna nel torbido della condizione umana. Ogni sua commedia è una ferita che si apre nel marcio che si decompone nella realtà dove nessuna questione morale potrà fermare il marcio che avanza. Dal Teatro Argentina con “Giù” è partito il nuovo tour che toccherà anche le più importanti capitali europee. Al centro del palcoscenico un grande wc bianco. Dentro ci sono finite persone che non si sono piegate ai compromessi con il sistema e hanno voluto difendere la propria dignità senza mai barattarla con nessun privilegio. Il prete scomodo, il sagrestano e il figlio  si affacciano per  prendere una boccata d’aria e  gridare al mondo i motivi del loro ribellarsi. Straordinaria la voce fuori campo del povero cristo Ugo, un  cantante che per non vendersi al sistema è finito sotto un ponte e preferisce cantare per i due figli. Chi è finito giù ha una sua storia personale, ma prima di tutto non ha voluto rassegnarsi o piegare la testa davanti ai “furbi” e agli “ignoranti che si “sono rubati l’aria” . Il figlio è finito giù per il mediocre non scegliere del padre. Don Carlo è un prete scomodo  e il suo sagrestano decide di ribellarsi e raccontare gli abusi che da ragazzino ha subito da padre Sergio. Tutti e tre hanno deciso di ribellarsi e rompere il silenzio. In questo modo anche gli altri  possono  respirare “Solo se diamo spazio agli altri… Solo se facciamo  respirare gli altri i furbi non possono farci niente!…” Così dicono  prima di scomparire giù, affinché anche gli altri possano respirare e trovare anche loro il coraggio di ribellarsi contro i furbi che in silenzio stanno rovinando tutto con la loro sete di potere e la smisurata ambizione di possesso. Spiro Scimone e Francesco Sframeli non sono solo una compagnia teatrale, ma una coppia che funziona sul palcoscenico. Sframeli firma una regia straordinaria perché sa valorizzare, in un perfetto equilibrio tra dramma e comicità, nella brevitas scenica di un’ora di spettacolo tutta la denuncia del testo pensato da Spiro Scimone per svegliare le coscienze e costringerle alla rivolta interiore. Spiro Scimone e Francesco Sframeli  sono gli esponenti di un autentico teatro di resistenza.  Dopo aver messo in scena la decadenza e il degrado della vita quotidiana (Pali), la violenza e gli abusi del potere (La busta), con “Giù” entrano nel budello oscuro degli ultimi giorni dell’umanità, dove ci sono ancora persone che non hanno voglia di arrendersi  e prostituirsi al sistema, ma vogliono credere ancora che la dignità vale più di ogni forma di servilismo.

 Nicola Vacca

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