Mentre sui blog di Satisfiction i lettori stanno scegliendo quali siano i 3 migliori romanzi del 2011 al posto di dare i numeri ho deciso di tracciare un bilancio culturale del 2011.
– Miglior Mensile 2011: Senz’altro Rolling Stone, che passato sotto la direzione di Michele Lupi, è diventato un punto di riferimento per l’estetica italiana dell’ultimo anno. Quando non solo libri, cinema, musica, interviste fanno cultura, ma anche i minimi dettagli: dalla moda ai nuovi trend. Un Rolling Stone finalmente affrancato dall’edizione americana (gigante irraggiungibile) e un Michele Lupi che, affrancato dai vincoli silenziosi del marketing Condè Nast, esprime al massimo il suo potenziale di direttore e Artista. Finalmente un mensile da aspettare.
– Miglior Settimanale 2011: Internazionale. Quando basta la Parola.
– Miglior inserto culturale 2011: la Lettura de Il Corriere della Sera. Un inserto domenicale finalmente all’altezza del nome. Copertine d’artista, inchieste interessanti, recensioni finalmente affidabili, racconti inediti sorprendenti: ho letto persino Silvia Avallone! Peccato che negli ultimi 2 numeri ci sia molto, troppo, spazio dedicato al Web 2.0 e alle nuove tecnologie (chiara imitazione del settimanale culturale de Il Fatto, diretto da Riccardo Chiaberge, e seconda sorpresa del 2011), peccato per le 2 pagine (sprecate) dedicate alle classifiche (anche se la innovativa lettura orizzontale è preziosa).
– Miglior Blog letterario 2011: Facebook.
– Miglior spazio radiofonico 2011. Tutti quelli in cui si parla di libri. Da segnalare, tra le new entry, Soul Food, curato da Mario De Santis su Radio Capital, ogni sabato dalle 18.
– Miglior trasmissione tv culturale: Criminal Minds. Le citazioni a fine puntata sono altissime. Da far dimenticare i consigli di Fabio Fazio.
– Miglior critico letterario dell’anno: Tommaso Pincio. Ogni suo articolo è una epifania di lettura. Parte sempre da un libro per consigliarne altri e arrivare al lettore.
– Peggior mensile del 2011: Alfabeta. La nuova versione della storica rivista di letteratura conferma di essere storica. Polvere alla polvere. Per nostalgici e feticisti di titoli come “La gnosi dell’operaio”. Lodevole il tentativo di aggiungere l’inserto Alfabeta libri. Ma solo il tentativo.
– Peggior settimanale 2011: Diario della Settimana, non c’è più da anni. E ogni anno è da rimpiangere.
– Peggior inserto culturale 2011: TTL, tutto libri. L’inserto culturale de La Stampa ha ormai quasi l’unico merito di far sembrare persino Mirella Appiotti una TQ.
-Peggior blog letterario 2011: Nazione Indiana. Peccato che viva di fasti passati. Troppi collaboratori che, ormai, sono più dei lettori.
– Peggior spazio radiofonico 2011: Tutta la programmazione di RadioRai3. Conoscendo le grandissime capacità di Marino Sinibaldi speriamo che presto si accorga che parlare di libri a un target di ascoltatori molto alto non è un’impresa culturale ma un’impresa commerciale destinata a fallire. Si fa lo stesso gioco di chi chi vuole sopprimere le oasi di cultura. Non dico che ci vorrebbero i TQ ma almeno un soffio di vita.
– Peggiore trasmissione tv culturale 2011: Che tempo che fa: da quando non si vede più in video Giovanna Zucconi si è perso il gusto della marchetta. La Zucconi era capace di rendere anche l’autore più insospettabile uno scrittore in odore di parentela. Adesso il timone è affidato a Fabio Fazio, colpevole di quasi tutti i peggiori titoli in classifica del 2011.
– Peggiore idea culturale 2011: Continuare a sprecare spazio (e denaro) per pubblicare le classifiche dei libri più letti. Perché non sono i libri più letti ma i più venduti. A quando una classifica che tenga conto non degli acquisti ma anche dei prestiti nelle biblioteche? Speriamo che almeno intervenga Mi Manda Rai3.
– Peggior critico letterario dell’anno: Andrea Cortellessa. Non solo per il peso (editoriale) potremmo dire che Cortellessa è la Sora Lella della critica letteraria italiana. Dove c’è lui c’è sempre aria di “magna, magna”.
Gian Paolo Serino