Benvenuto su Satisfiction   Click to listen highlighted text! Benvenuto su Satisfiction

Hannah Lynn anteprima. La vendetta degli dei

Home / Anteprime / Hannah Lynn anteprima. La vendetta degli dei

La Vendetta degli dei, romanzo dell’inglese Hannah Lynn che esce ora da Newton Compton (traduzione di Micol Cerato e Mariacristina Cesa, ha per protagonista Clitennestra: potente regina, ma anche moglie assassina e madre tradita. La tradizione, infatti, ci rimanda la figura di una donna a cui, di volta in volta, possono essere attribuiti sentimenti estremi e violenti ma anche slanci di grande intensità. Per scoprire più da vicino la personalità di Clitennestra, il libro della Lynn affronta il suo tradimento nei confronti di Agamennone, e poi la sua uccisione, al rientro dalla guerra di Troia, cercando di ricostruire una figura umana che non può essere compresa fino in fondo senza approfondirne tutti gli aspetti. Clitennestra, infatti, è anche la giovane donna che aveva dovuto sopportare l’omicidio del primo marito e del figlio, e poi quello della figlia Ifigenia, sotto forma di sacrificio, con l’inganno immolata dal padre agli dei. E a ciò si aggiungono gli abusi e le costrizioni a cui fu sottoposta in quanto regina di Micene a favore del bene pubblico.

Grazie alla narrazione intessuta dall’autrice, dunque, Clitennestra rivela aspetti che la restituiscono al lettore in maniera del tutto nuova e, soprattutto, la espongono a un’insospettabile empatia. Si scoprirà così che i tratti di crudeltà ed egoismo che le sono sempre stati attribuiti possono essere visti sotto una luce del tutto nuova, e grazie a un iter narrativo decisamente appassionante.

#

Clitennestra rimase nel tempio finché il sangue che macchiava le sue mani e il pavimento non si fu rappreso in un rosso cupo. Ifigenia aveva gli occhi chiusi e le sue labbra erano curvate verso l’alto, come in un leggero sorriso, nonostante avessero ormai perso ogni colore. Con il passare delle ore, le ombre divennero sempre più lunghe. Il canto degli uccelli si fece più forte e poi più quieto; per lei, però, il tempo si era fermato.

Non poteva essersi accorta di nulla, si disse. Agamennone doveva averle concesso almeno quella grazia: era un cacciatore. Sapeva uccidere in modo rapido e preciso. Sua figlia non si era resa conto di cosa stava per succedere.

Nella sua mente, rivide la scena più e più volte. La figlia inginocchiata in preghiera, piena di pensieri sul matrimonio imminente e la prima notte di nozze. Doveva essere stata serena, persino gioiosa, quando lui l’aveva colpita. Clitennestra riusciva a vedere solo il suo sorriso, che le illuminava gli occhi e li rendeva più splendenti di Elio. Quel sorriso bellissimo e poi…

Quando il canto degli uccelli fu sostituito dal coro notturno delle cicale, una brezza gelida soffiò tra le colonne del tempio, smuovendo il tessuto della sua tunica e raffreddando l’aria intorno a lei, ma Clitennestra non la sentì. Non sentiva niente.

Aveva preso un panno umido e stava ripulendo il volto della figlia dal sangue, quando un leggero colpo di tosse attirò la sua attenzione. Si alzò in piedi barcollando e, nel voltarsi, vide una giovane donna vestita in modo quasi identico a Ifigenia. Una sacerdotessa.

«Volevo informarti che possiamo seppellirla qui, nel tempio». Mentre parlava, Clitennestra tenne la testa china. «In questo modo, sarà a casa con la dea».

Impiegò un istante per comprendere quelle parole.

«Con la dea?». Alzò la testa. «È stata la tua dea a farle questo. La dea e suo padre».

La sacerdotessa annuì lentamente.

«La dea è saggia. Le sue decisioni sono frutto della conoscenza divina. Noi comuni mortali non possiamo comprenderne il significato».

La regina, da ore fredda come il ghiaccio, sentì divampare dentro di sé un fuoco furioso.

«Il significato?». Fece un passo verso la sacerdotessa. «Questo è un atto barbarico! Non ha alcun significato!».

«Devi avere fede».

«Fede?»

«Non spetta a noi mettere in dubbio la dea».

«La dea è una sgualdrina egoista».

A quell’esclamazione la giovane sussultò, ma Clitennestra non aveva finito. Avanzò verso di lei, il corpo bruciante di furia.

«La dea si è presa mia figlia, che non aveva fatto nulla di male! Nulla! Era innocente!».

«Ed è per questo che rappresenta il massimo dono. Tra tutti i fanciulli, la dea ha voluto la tua».

«Be’, anch’io la voglio. La rivoglio indietro!».

«La dea…».

«Che sia maledetta la tua dea!».

La sacerdotessa impallidì e alzò lo sguardo, mormorando qualcosa. Clitennestra non se ne curò affatto. Se anche Artemide si fosse adirata con lei, ormai che importanza aveva? Qual era la cosa peggiore che avrebbe potuto farle? Con un moto di nausea, si rese conto che in realtà c’erano ancora degli orrori che la dea avrebbe potuto infliggerle. Le aveva portato via una figlia, ma gliene restavano altri tre. Doveva proteggerli!

«Devo andare subito a casa», disse, tornando a voltarsi verso l’altare. Si chinò per sollevare il corpo di Ifigenia tra le braccia.

Click to listen highlighted text!