“Il desiderio non è isolato. È dagli altri e per gli altri. Mi sono ricollegata agli uomini, alle donne, agli oggetti e alle immagini che hanno costruito la persona che sono oggi”: è questo il prologo di Nina Bouraoui a “Nos basiers sont des adieux” (J’ai lu), romanzo che raccoglie una galleria di ritratti che attraversano il tempo, dal 1972 al 2009. L’autrice, vincitrice del prix Renaudot 2005 per “Mauvaises pensée”, avvicina e collega questi ritratti per il solo fatto che sono stati tutti oggetto di desiderio e di amore. Tra Parigi e Algeri, Berlino e Abu Dabi, tra persone, opere e immagini, Nina Bouraoui collega spazi e tempi diversi per tessere una tela fragile, “una geografia intima, la geografia dei sentimenti”.
(Marine de Tilly, Le Point, 25-01-12)