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I commentatori dei blog letterari secondo Bertante

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Non le manda certo a dire Alessandro Bertante che oggi definisce “seminatori d’odio” i commentatori dei blog letterari.
“Si conoscono tra loro e si odiano. Imperversano a tutte le ore e sembra che non abbiano altre cose da fare…sono liberi di spargere veleno senza mai pagare dazio…si distinguono per l’astio e per la spontanea tendenza alla bassa insinuazione, sempre riferita a questioni private dell’autore preso di mira.”, scrive Bertante, che continua “Impediscono che nasca un serio dibattito letterario in rete, inquinando il lavoro di molte persone oneste e preparate (e penso a Nazione indiana, Lipperatura, Vibrisse, Sul romanzo, La parola e le cose, Satisfiction , Scrittori precari) che stanno faticosamente cercando di creare nuovi luoghi di autorevolezza critica”.
“Difficile che parlino del contenuto – sostiene Bertante dei commentatori – spesso lo ignorano apertamente, rivendicando questa loro scelta in modo sdegnoso. S’esprimono con una violenza verbale sconcertante. I più cattivi e laidi sono anonimi. Per loro non esiste più nessun valore letterario condiviso ma solo mafie e raccomandazioni, favori e reciproci servilismi. Tutto è confuso in un calderone di provocazioni, ripicche e frustrazioni mai risolte. Ma sullo sfondo è riconoscibile il ben noto linguaggio qualunquistico dell’Italia gretta e provinciale quella deriva etica e civile che ci contraddistingue da anni e che è diventata oramai impossibile da sopportare”.
(Alessandro Bertante, Saturno pag. 4, 6-1-2012)

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