In un’ex-gelateria abbiamo iniziato Luciano Ragozzino ed io a stampare libretti con un tirabozze donatoci da un ex-stampatore. La casina editrice s’è chiamata “Il ragazzo innocuo”, per evolversi ora in “Il ragazzo ubicuo”. Il format è un trittico pieghevole, occupato ai lati da un bitesto e al centro da un’immagine. Il terzo libretto tocca le ragioni del cuore, perché Roberto Amato era un vero amico, e non è più. Lo conobbi di mia iniziativa otto anni fa, a Viareggio dove teneva un banco di calzature al mercato comunale: in pausa, mi portò a mangiare una pizza che divorai mentre lui mi guardava, più che curioso, esterrefatto. Disse che i poeti sono romanzieri falliti e che Nelo Risi è il migliore dei vivi (in vista di ogni incontro con Nelo, dedicava una settimana intera a esercizi spirituali di astinenza dal pensiero). Avevo appena letto il suo “Le cucine celesti”, opera prima che gli era valsa il Premio Viareggio. Da allora fu tutto un cercarsi (nel senso che io andavo a Viareggio – lui non si muove), soprattutto in rete, dove pazziavamo nei blog ricevendo in cambio solenni bastonate (specie da menadi erinniche). Poi tutto vacillò e si ruppe – irrimediabilmente, con due versioni contrapposte. La mia: al Baghetta giunse secondo per un voto, e siccome l’animatore ero io, mi accusò di ecc. (http://www.youtube.com/watch?v=dIG_cAhPXNw). La sua: avevo profanato il sacello della poesia pubblicando sul Corriere una manciata di versi che ritenevo innocui e lui invece nocivi. Non fu una separazione consensuale, e volle finire in bellezza – rispondendo con una sua cosa vera alla mia cosuccia finta. L’unica consolazione è stata travasare il tutto in un libretto.
Il rametto di glicine del vicino
che ho torto di nascosto
verso la mia ringhiera
(per farla bella, vera) –
ho torto troppo, è morto.
E adesso morirà anche l’albero,
anche l’orto?
– Ma va’, che ti perdonerà Natura!
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se l’erba del vicino non è verde come la mia se il sole è tutto qui se le chiocciole salgono soltanto questi muri è perché canto molto meglio di lui
così mi spia mi aspetta al varco mi controlla guarda i pacchi di carta che la notte preparo sulla porta (sto molto attento io alla Raccolta Differenziata dei Rifiuti)
non so che cosa faccia di preciso non c’è traccia di lui nello Schedario Universale eppure ha l’aria di un piccolo impiegato degli Stati Borbonici
ma ora che non c’è più nemmeno il Regno delle Due Sicilie può darsi che in realtà abbia una piccola pensione di invalidità e con quella passi l’eternità a vedere quello che faccio io
in ogni caso non mi disturba affatto anzi una di queste sere potrei invitarlo a cena