"I Quaderni de l'Ora": indagine sulla morte di Pasolini

La rivista di inchiesta politica e cultura torna con un numero interamente dedicato all’omicidio Pasolini.

Venerdì 15 febbraio alle ore 18.00, presso la Libreria Notebook all’Auditorium Parco della Musica di Roma, si terrà un incontro tra giornalisti d’inchiesta e critici letterari che attraverso le pagine de “I Quaderni de l’Ora” hanno fatto il punto sulla morte di Pier Paolo Pasolini e le indagini aperte da oltre tre anni dalla procura di Roma.

Introduce e modera: Martina di Matteo

Relatori: Walter Rizzo, Giuseppe Lo Bianco, Simona Zecchi, Martina Di Matteo

Critici letterari: Carla Benedetti, Gianni Borgna

Ospiti: Lucia Visca, Andrea Purgatori, Roberto Olla, Stefano Maccioni

Cosa è stata per cittadini lettori e “oppositori” la morte atroce dell’intellettuale Pasolini? Giornalisti d’inchiesta hanno scalato la montagna di fatti rimasti senza spiegazione, trovato nuove testimonianze, disseppellito verbali spariti o nascosti tra le pieghe degli anni e le manovre di alcuni, cercando di dare un senso a una storia che, se letta attraverso la lente dell’Italia attuale, assume un senso diverso da quanto fin qui ufficialmente emerso.

C’era davvero Pelosi a tavola con Pasolini al ristorante “Biondo Tevere” la sera del delitto? Si chiede Walter Rizzo, riprendendo e spiegando un passaggio del libro scritto in collaborazione con l’avvocato Stefano Maccioni e la criminologa Simona Ruffini:

Nessuna pietà per Pasolini (Editori Riuniti, 2011). La dinamica delle ore immediatamente successive e il mistero sulla seconda macchina è stato mai chiarito davvero? L’inchiesta svolta da Martina Di Matteo e Simona Zecchi, oltre a svelare una nuova dinamica sulle ore immediatamente successive l’omicidio, evidenzia nuove testimonianze collegando fatti la cui memoria può essere ancora stampata su carte fatte sparire. Che fine ha fatto l’Appunto 21 di Petrolio l’ultimo lavoro summa letterario-giornalistica che Pasolini non ha potuto terminare? Un Appunto (o capitolo) misteriosamente ricomparso, per poi sparire di nuovo, nelle mani di Marcello Dell’Utri. Giuseppe Pipitone fa il punto di quell’episodio oscuro che ha preceduto la riapertura delle indagini della Procura di Roma e che molti hanno interpretato come un messaggio. Insieme all’evidenza dei fatti, volutamente messi a tacere, i contributi preziosi di Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza, co-direttori della rivista, che in Profondo Nero (edizioni Chiarelettere, 2009) avevano già indicato un filo unico collegante la scomparsa del giornalista Mauro de Mauro, la morte del fu presidente dell’Eni, Enrico Mattei, e quella di Pasolini. È un filo che alcuni magistrati, in primis il Pm di Pavia, Vincenzo Calia, e da ultimi i PM di Palermo, hanno riportato in superficie attraverso le motivazioni sulla sentenza della scomparsa di De Mauro depositate l’estate scorsa.