Se Caligola ha fatto del suo cavallo un senatore, perché non dovrebbe Michael Morpurgo, scrittore di libri per ragazzi far parlare un cavallo? E se non parlare, pensare? Succede in “War horse” (ed. Rizzoli, pp.177, euro 15), che non solo è diventato uno spettacolo di Broadway, ma anche un film di Steven Spielberg. Il cavallo di nome Joey, che cresce assieme ad Albert (umano) in una fattoria. I due vengono separati dalla guerra (quella del ’14-’18): Joey attraversa esperienze difficili, intreccia un’amicizia speciale con un altro equino e infine ritrova il suo Albert – il tutto mentre scopre molte cose sulla natura umana, la sua cattiveria, la sua generosità. Un romanzo di formazione dalla parte dei cavalli e un quadro storico sul rapporto uomo/animale sul fronte di guerra.
(Irene Bignardi, Vanity Fair, pag. 160, 1-2-2102)