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Il primo corso di ghostwriting al mondo

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Satisfiction presenta il primo corso di ghostwriting al mondo.
Da martedì prossimo Marco Dotti di Satisfiction terrà un corso all’Università di Pavia su come impararare a diventare un “ghostwriter”: teorie, tecniche, segreti del vero mestiere più antico del mondo.  Il corso si focalizzera sulla figura del “ghost writer” (un tempo chiamato «nègre»). Chi è il “ghost writer”? È un professionista il cui lavoro consiste nello scrivere “libri altrui”. Perché? Quali le differenze tra la sua figura e quella dell’editor? Quali le tecniche? Quali i rapporti professionali con l’editoria, il suo campo, il suo sistema? Quali i rapporti col discorso pubblico (ghostwriting politico)? Ma, soprattutto, quali e quante sono – se ve ne sono – le ragioni che rendono oggi il ghost writer una figura perno, attraverso la quale si possono cogliere o anche solo intuire le complicate vicende che articolano i percorsi di lettura e scrittura nella tarda modernità.

Gian Paolo Serino
 
Programma 2011/12 – Prof. Dotti
Corso:
Professioni dell’editoria
anno accademico: 2011-2012
SECS-P/07
CFU: 6
Destinatari:  il corso è destinato agli studenti del I anno di CPM
Docente: Marco Dotti
presentazione: Scrivere nell’ombra. Figura, funzioni e ruoli del “ghostwriting” contemporaneo.

Il corso si focalizzera sulla figura del “ghost writer” (un tempo chiamato «nègre»). Chi è il “ghost writer”? È un professionista il cui lavoro consiste nello scrivere “libri altrui”. Perché?
Quali le differenze tra la sua figura e quella dell’editor? Quali le tecniche? Quali i rapporti professionali con l’editoria, il suo campo, il suo sistema? Quali i rapporti col discorso pubblico (ghostwriting politico)? Ma, soprattutto, quali e quante sono – se ve ne sono – le ragioni che rendono oggi il ghost writer una figura perno, attraverso la quale si possono cogliere o anche solo intuire le complicate vicende che articolano i percorsi di lettura e scrittura nella tarda modernità.

1. Il pretesto
1.1. «Nègre (littéraire)», «negro», «editor», «ghost». Un percorso semantico-concettuale
1.2. Opere al nero. Casi esemplari.
1.3. Scrivere per altri, scrivere di altri, scrivere con altri.
1.4. Dare forza, dare stile, dare forma.
2. Il testo
2.1. Politica e ghostwriting.
2.2. Traduzione e ghostwriting.
2.3. Fiction e ghostwriting.
2.4 The Show must go on. Biografie e ghostwriting.
3. Il contesto
3.1. Scritture in coro. Oltre l’“autore”?
3.2. Vendersi l’anima. Percorsi nel marketing letterario.
3.3. Ghostwriting nel campo scientifico.
3.4. Perché le “storie”?
BIBLIOGRAFIA
[1] Andrew Crofts, Ghostwriting, A&C Black Publisher, Londra 2004.
[2] Andrew Keen, Dilettanti.com, traduzione di Francesca Stignani, De Agostini, Novara 2009.
[3] Fabio Metitieri, Il grande inganno del web 2.0, Laterza, Roma-Bari 2009.
[4] Gregory Baruch, “Artful Deception. If Ghostwriters Are Indispensable, Why Are They So
Invisible?”, The Washington Post, 31 marzo 2002.
FILMOGRAFIA
[5] L’uomo nell’ombra (The Ghostwriter, Francia/Germania/Regno Unito, 2010) regia di Roman
Polanski.
[6] Il portaborse (Italia, 1991) regia di Daniele Lucchetti.
Letture

[7] Luciano Canfora, Il copista come autore, Sellerio, Palermo 2002.
[8] Robert Harris, Il ghostwriter, traduzione di Renato Pera, Mondadori, coll. Oscar, Milano 2009.
[9] Zadie Smith, Perché scrivere, traduzione di Marina Astrologio e Martina Testa, Minimun fax,
Roma 2011.
[10] George Steiner, Il correttore, traduzione di Claude Béguin, Garzanti, Milano 2009.
modalità:

I non frequentanti potranno scegliere, alternativamente, di portare la dispensa (scaricabile on-line dal mese di aprile) oppure 4 capitoli a scelta tratti da: Giulio Perrone e Paolo di Paolo (a cura di), I libri sono figli ribelli. Tappe e segreti dell’avventura editoriale (Giulio Perrone editore, Roma 2011). In ogni caso, se ne consiglia vivamente la lettura integrale. I frequentanti potranno concordare il programma d’esame col docente, nel corso delle lezioni.

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