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IL PRIMO EMENDAMENTO

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“Dico che una persona soltanto sull’intero pianeta ha beneficiato del raid, che deve essere costato decine di milioni di dollari. Il raid non ha accorciato la guerra di mezzo secondo, non ha indebolito un apparato difensivo o offensivo tedesco da nessuna parte, non ha liberato una singola persona da un campo di sterminio. Solo una persona ha avuto un beneficio – non due o cinque o dieci. Solo una. Io. Ho preso tre dollari per ogni persona uccisa. Immagina questo”.
Kurt Vonnegut su una nuova edizione di Mattatoio n.5, The Paris Review, 1977
Alla sua uscita nel 1969, in piena contestazione e guerra del Vietnam, il romanzo di Kurt Vonnegut Mattatoio n.5 fece subito scalpore; sia per i temi affrontati sia per lo stile del romanzo, con la sua trama decisamente non lineare, dove il protagonista passa indifferentemente dalle Ardenne nel 1944 all’America degli anni 1950-60, sino al pianeta alieno Trafalmadore. Temi e stile sono in questo libro indissolubilmente legati. Vonnegut fu soldato di fanteria dell’Us Army nella seconda guerra mondiale, e testimone prima della disfatta americana nelle prime fasi dell’offensiva tedesca delle Ardenne, e poi del bombardamento alleato su Dresda del 13-14 febbraio 1945, dove la “Firenze dell’Elba”, obiettivo senza alcuna importanza militare, fu interamente arsa con la sua popolazione. Per Vonnegut queste terribili immagini non potevano essere trasposte che con un romanzo “corto, confuso e contorto”, perché “non c’è niente di intelligente da dire su un massacro”.
Questa posizione antimilitarista e irriverente di Vonnegut gli attirò subito gli strali dei conservatori americani, e Mattatoio n.5 fu bandito e ritirato da diverse biblioteche (ancora nel 2011 a Republic, nel Missouri) e perfino dato alle fiamme nella scuola di Drake, nel North Dakota, nel novembre 1973: il brano che segue, tratto dalla raccolta di racconti e saggi di Kurt Vonnegut, Palm Sunday, inedito in Italia, è la risposta dell’autore statunitense a quest’ultimo avvenimento.
Andrea Lombardi
 
IL PRIMO EMENDAMENTO.
Potrebbe darsi che la cosa più straordinaria dei membri della mia generazione letteraria, in retrospettiva, sia che ci è stato permesso di dire assolutamente qualunque cosa senza paura di castigo. I nostri eredi potranno trovare incredibile, come molti stranieri fanno già ora, che una nazione volesse adottare come legge qualcosa che suona più come un sogno, che dice quanto segue:
“Il Congresso non promulgherà leggi che favoriscano qualsiasi religione, o che ne proibiscano la libera professione, o che limitino la libertà di parola, o di stampa; o il diritto delle persone di riunirsi pacificamente in assemblea, e di fare petizioni al governo per riparazione di torti”.
Come poteva una nazione con una tale legge crescere i suoi bambini in un’atmosfera di decoro? Non poteva – non può. Così la legge sarà sicuramente presto abrogata per amore dei bambini.
E già adesso i miei libri, assieme ai libri di Bernard Malamud e James Dickey e Joseph Heller e molti altri patrioti di prima classe, sono regolarmente gettati via dalle biblioteche delle scuole da membri dei consigli scolastici, che dichiarano usualmente di non aver in realtà letto i libri, ma che sanno da fonti sicure che quei libri sono dannosi per i bambini.
***
Il mio romanzo Mattatoio n.5 fu bruciato davvero in una caldaia dal bidello di una scuola a Drake, North Dakota, su disposizione della commissione scolastica del posto, e il consiglio di istituto fece delle dichiarazioni pubbliche sulla immoralità del libro. Anche per gli standard della Regina Vittoria, l’unica frase ingiuriosa dell’intero romanzo è questa: “Via dalla strada, stupido bastardo!”. Questo viene detto da un artigliere controcarro americano a un assistente cappellano disarmato durante la battaglia delle Ardenne in Europa nel dicembre 1944, la più grande singola sconfitta delle armi americane (Stati Confederati esclusi) nella storia. L’assistente cappellano aveva attirato il fuoco nemico.
Così il 16 novembre 1973, scrissi come segue a Charles McCarthy di Drake, North Dakota:
Caro Sig. McCarthy:
Le sto scrivendo data la sua qualifica di presidente del consiglio della Drake School. Sono fra quegli scrittori americani i cui libri sono stati distrutti nella ormai famigerata caldaia della sua scuola.
Alcuni membri della sua comunità hanno suggerito che la mia opera sia malvagia. Questo è per me straordinariamente offensivo. Le notizie da Drake mostrano secondo me che i libri e gli scrittori sono molto irreali per voi. Vi sto scrivendo questa lettera per farvi sapere quanto io sia reale.
Voglio farle sapere, inoltre, che il mio editore e io non abbiamo fatto assolutamente nulla per sfruttare le disgustose notizie provenienti da Drake. Non ci stiamo dando vicendevolmente pacche sulle spalle, esultando per tutti i libri che venderemo a causa delle notizie. Abbiamo rifiutato di andare in televisione, non abbiamo scritto alcuna vibrante lettera ai giornali, non abbiamo concesso prolisse interviste. Siamo rabbiosi e disgustati e rattristati. E nessuna copia di questa lettera è stata inviata a qualcun altro. Lei tiene la sola copia nelle sue mani. È una lettera strettamente privata da me alla gente di Drake, che ha fatto così tanto per danneggiare la mia reputazione agli occhi dei propri figli e quindi agli occhi del mondo. Ha il coraggio e il comune pudore di mostrare questa lettera alla gente, o sarà, anch’essa, consegnata alle fiamme della sua caldaia?
Apprendo da quello che leggo sui giornali e sento alla televisione che lei immagina me, e anche qualche altro scrittore, come fossimo una sorta di figure simili a topi che godono nel far soldi avvelenando le menti dei giovani. Io sono in realtà una persona robusta e forte, cinquantunenne, che fece un sacco di lavoro nei campi da ragazzino, che è bravo con gli attrezzi da lavoro. Ho cresciuto sei figli, tre miei e tre adottati. Tutti sono cresciuti bene. Due di essi sono agricoltori. Io sono un veterano di fanteria combattente, e sono insignito della Purple Heart [distintivo concesso per ferite in azione]. Ho guadagnato ogni cosa che possiedo con duro lavoro. Non sono mai stato arrestato o querelato per alcunché. Si ha così tanta fiducia in me con i giovani e dai giovani che ho prestato servizio nelle università dell’Iowa, Harvard, e del City College di New York. Ogni anno ricevo almeno una dozzina di inviti ad essere l’oratore che tiene il discorso di inizio anno in college e licei. I miei libri sono probabilmente i più diffusi nelle scuole rispetto a quelli di qualunque altro romanziere americano vivente.
Se lei provasse a leggere i miei libri, a comportarsi come fanno le persone istruite, lei imparerebbe che i miei libri non sono pruriginosi, e non argomentano a favore di alcun tipo di sregolatezza. Essi chiedono che la gente sia più gentile e più responsabile di come spesso è. È vero che alcuni dei personaggi parlano volgarmente. Ciò è perché la gente parla volgarmente nella vita reale. Specialmente i soldati e i lavoratori manuali parlano volgarmente, e anche i nostri figli più protetti lo sanno. E sappiamo tutti, anche, che quelle parole non fanno davvero molto male ai bambini. Non ci fecero male quando eravamo giovani. Furono cattive azioni e menzogne a ferirci.
Dopo che ho detto tutto questo, in realtà sono sicuro che lei sarà ancora pronto a rispondere “Sì, sì – ma resta pur sempre nostro diritto e nostra responsabilità decidere quali libri i nostri figli leggeranno nella nostra comunità”. È sicuramente così. Ma è anche vero che se lei esercita questo diritto adempiendo questa responsabilità in maniera ignorante, insensibile, non-americana, allora la gente è autorizzata a chiamarvi cattivi cittadini e stupidi. Anche i vostri stessi figli sono autorizzati a chiamarvi così.
Leggo sul giornale che la vostra comunità è sorpresa dallo scalpore di tutta la nazione per quello che avete fatto. Bene, avete scoperto che Drake è parte della civiltà americana e che i vostri compatrioti americani non possono tollerare che vi siate comportati in una maniera così incivile. Forse imparerete da ciò che i libri sono sacri per gli uomini liberi per ragioni molto valide, e che sono state combattute guerre contro nazioni che odiavano i libri e li bruciavano. Se lei è un americano, deve permettere a tutte le idee di circolare liberamente nella vostra comunità, non le vostre soltanto.
Se lei e il suo consiglio siete ora determinati a mostrare che veramente avete saggezza e maturità quando esercitate i vostri poteri sull’educazione dei vostri giovani, allora dovrete riconoscere che è una lezione miserevole quella che avete insegnato a dei giovani in una società libera quando condannate e poi bruciate libri −– libri che non avete neanche letto. Dovete anche decidervi a mettere a contatto i vostri figli a ogni sorta di opinioni e informazioni, in modo che siano meglio attrezzati a prendere delle decisioni e a sopravvivere.
Nuovamente: voi mi avete insultato, e io sono un bravo cittadino, e sono molto reale.
Da Il primo emendamento di K. Vonnegut, dalla raccolta di racconti e saggi Palm Sunday, 1981
(Traduzione di Andrea Lombardi e Raffaello Bisso)

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