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Il punteggio di Amburgo è importantissimo

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Un amico mi manda una notizia che mi apre una finestra felice nel 1977 a Bologna in via Castiglione dove c’era la libreria Palmaverde di Elena e Roberto Roversi. E mi apre una finestra tragica in via Mascarella 37 l’11 marzo ’77 il giorno dell’omicidio di Francesco Lorusso.

La prima o la seconda volta che incontrai Roversi mi parlò di Viktor Šklovskij e del suo punteggio d’Amburgo e mi regalò questo libro. Se lo incontrassi oggi cosa direi al mio io di allora?

«Il punteggio di Amburgo è importantissimo.

Tutti gli incontri di lotta sono truccati. Gli atleti si fanno mettere con le spalle a terra secondo le istruzioni dell’impresario.

Ma una volta l’anno si riuniscono ad Amburgo in una osteria e lottano a porte chiuse, con le tende tirate.

Lottano a lungo, con ostinazione, senza eleganza.

Il punteggio di Amburgo serve a stabilire la classe reale di ciascun lottatore e ad evitare il totale discredito.

Anche in letteratura non se ne può fare a meno.

Per il punteggio di Amburgo Serafimovič è Versaev non esistono neppure.

Non sono ancora arrivati in città.

Ad Amburgo Bulgakov va al tappeto.

Babel’ è un peso piuma.

Gor’kij è ambiguo: spesso non è in forma.

Chlèbnikov era un campione.»

Viktor Šklovskij

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