In “Inattualità del pensiero debole” (Forum, Udine) Pier Aldo Rovatti difende il pensiero debole con due argomentazioni. La prima: nessuno può negare che non esiste un fatto in sé che non sia preso in una rete stratificata di significazioni.
La seconda: riguarda invece l´importanza che sin dalla sua origine i debolisti hanno assegnato all´intreccio tra realtà e dispositivi di potere. «L´appello alla Verità e alla Realtà» – scrive Rovatti – «è un appello astratto» se non tiene conto dell´incidenza dei dispositivi del potere.
(Massimo Recalcati, pag. 41, la Repubblica, 5-1-12)