Una lettera inedita di Jack Kerouac: una lettera straordinaria e straordinaria non è un modo di dire. Una lettera ad oggi assolutamente inedita in Italia, tradotta e curata dall’americanista Claudia Bertozzi.
Leggete questa lettera e troverete l’autore di “On the road” davvero inedito: per Kerouac le Donne sono…il Diavolo…
E, per usare le sue parole: “lasciamo che il Diavolo si riprenda Eva. Io sono Adamo e ho ancora tutte le costole intatte”.
Gian Paolo Serino
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Orlando, Florida, 13 Febbraio 1962
Caro Jacques,
non sono scomparso “senza tanti complimenti”. Ero ad Hicksville L.I., vicino l’aeroporto di Idlewild, (a casa del mio avvocato), e ho preso il primo volo che sono riuscito a trovare, perché continuavo a tossire di una tosse soffocante come se avessi la tubercolosi. Ed ero sicuro che il sole della Florida in una settimana avrebbe messo a tacere la tosse. Mi senti mai tossire a New York? (Perlopiù è insonnia per 7 notti consecutive, quindi questione di fumo e nervi) (E comunque, la bronchite aveva messo radici). Ho avuto davvero paura di finire in qualche ospedale di New York.
E tornare a Manhattan da L.I. e ricominciare a bere con Gregory, o con il povero Hugo.
Non sono arrabbiato con te, Jacques, amico mio. Con Lois sì, senza nessuna ragione in realtà, perché lei ha sempre avuto altri uomini. Ma lei, a me, mi ha avuto per la prima volta, per quello che intendo dire, perché questo fottuto coglione psicolabile è andato perso per lei. Ma non sono nemmeno arrabbiato con Lois, in fondo, perché tutte le volte che ho avuto l’occasione di fare l’amore con lei mi sono deliberatamente ubriacato, perché non credo più nel Sangsara, come non ci credevo già quando ci siamo incontrati per la prima volta e lei mi ha inseguito per mesi per fare l’amore con me e io non volevo mai. Sangsara è lavoro per Mara il Tentatore, e io non ho più intenzione di lasciarmi tentare così facilmente. Io nel cuore sono un prete, anche se tiro fuori un “animo” fanfarone e deciso quando sto bene da sbronzo. Io non sono un “duro”, solo un imbecille dal cuore tenero, e Lois e Janet e tutte le altre ragazze mi spaventano fin nel profondo (Dodie non mi ha mai spaventato neanche la metà di così!): mi spaventano per la loro affascinante bellezza da serpenti. Cosa vogliono? Qualcosa di me? Se non hanno intenzione di darmi neanche un pezzo di culo perché sono un monaco chiassoso, distratto e ubriacone, perché vogliono vedermi?
Mi fanno paura come il Diavolo. Le loro intenzioni non sono degne di rispetto. Inoltre mi rendo conto che le donne non mi piacciono e non mi sono mai piaciute:mi piacciono solo i loro corpi per fare sesso, ma penso che le donne siano il male assoluto per la loro freddezza nel trattare gli uomini, causando loro un dolore ingovernabile.
Lasciamo che il Diavolo si riprenda Eva.
Io sono Adamo e ho ancora tutte le costole intatte.
Quanto a New York, hai visto cosa è successo… Se non posso nemmeno prendere una stanza d’albergo per dormire, leggere e pensare in pace… che ci vado a fare a New York se non per essere sempre disastrosamente ubriaco? E un peccato che tu non mi abbia conosciuto quando ero sobrio, nei boschi. Non dico altro. Un giorno mi conoscerai.
Ora sono tornato al mio lavoro di scrittura, in questa fredda notte di luna piena.
Mi siedo per un pu’ sul mio nuovo albero di cumquat e aspetto che la mia mente riesca a organizzare un altro damma per il necessario esercizio della mia narrativa poetica. Come Handel, a volto cado in ginocchio e prego per riuscire a lavorare.
Anche adesso sto aspettando – mentre batto a macchina vecchie poesie, haiku e brani di prosa per metterli insieme in diversi volumi rilegati- e a breve ho intenzione di iniziare a studiare in dettaglio la storia d’Europa. Nel frattempo, mi diletto con il Vecchio Testamento, la “Settimana di Concord e Merrimack” di Thoreau, i Salmi di Davide, la poesia sacra di George Herbert , Haiku del Giappone:
Pioggia di primavera
Raccolta sotto gli alberi
In gocce
– Basho
Harusame no / Koshita tsutau Ni / Shizuku kana
ETC.
A proposito, Jacques, perché non infili quei 3 libri in una busta (Morley e Singer) e me li spedisci – con la posta ordinaria, 25 cents o giù di lì.
Sto pagando 52 dollari al mese per la ragazzina che dicono sia mia figlia – so già che non è una Kerouac, ma la legge me lo impone e comunque in questo momento posso permetterlo – ma non voglio avere niente a che fare né con lei, né con la madre, né con gli amanti di sua madre.
(Il giudie mi ha detto che la corte suprema di New York non ammette illeggitimità, e che il medico addetto ai test di consanguineità lavora per la Corte Suprema, ed è nominato dalla stessa Corte, per cui non ci sono bastardi nella giurisdizione di New York).
Avrei voluto vedere di nuovo Lucien e Cessa, ma di’ loro quanto sono stato malato.
In allegato trovi una lettera per il caro Hugo (DAGLIELA O SPEDISCILA).
A plus tard,
Jean Copain
(traduzione di Claudia Bertozzi)