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Jean-Michel Jarre, Mélancolique Rodéo

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di Matteo Samuele Chamey

 

Jean-Michel Jarre, ed è già poesia al solo scandagliarne l’articolazione fonetica, ancor di più se sospinti dal francesismo linguistico. Figlio d’arte (quel Maurice Jarre compositore di Ghost, Witness, Passaggio in India, Il dottor Zivago, Lawrence d’Arabia, nda) e figlio di France Pejot, membro della resistenza francese sopravvissuta ai campi di concentramento. Un concentrato onirico di vastità smisuratamente umane, più che una vita romanzata una vita dall’enfasi cardioritmica. E nel ritmo, la classe. Quell’eleganza di un corpo soavemente sospeso tra l’artigianale tecnica del costruttore e sperimentatore d’impianti fonici (albedo) e il sacrificio perenne per la causa dedita al Tempio della Musica e alle sue sfumature elettroniche sagaci (rubedo).”Ho sempre pensato che il mio primo libro, se ce ne fosse stato, sarebbe stato un romanzo, anche se ero consapevole che un primo romanzo, comunque, è un riflesso mascherato della propria esistenza. Ero convinto di scrivere … un’autobiografia“. Tracce di influenza genetica se ne trovano sin dagli albori della sua infanzia, a soli 8 anni scrutava i musicisti di strada affacciato dall’appartamento di nonno Andrè (oboista, ingegnere, inventore del suo primo mixer audio, in seguito sfruttato da Radio Lyon, nda), situato nel distretto Perrache di Lione, su corso Verdun. Équinoxe nacque così! Genio totalizzante ed esperienziale. Tra le pagine incontriamo Arthur C. Clarke, Stephen Hawking, Edward Snowden, Giovanni Paolo II, Mick Jagger, Salvador Dalì, Fellini, Lady D. E le sue donne? L’incantevole Charlotte Rampling raccontò un aneddoto magico: “Jean-Michel era magnetico. Quando volammo da Los Angeles ero stanca, rimasi in silenzio e non riuscii a comprendere l’intensità di quello che provavo prima di tre giorni.” Nomadismo, rumori di s(fondo), sensualità, impegno, malinconia. Per la prima volta viene raccontato il creatore di Oxygène: una storia francese che si è diffusa ai quattro angoli del mondo e che era assolutamente necessario raccontare.Un testo intimo e a tratti fragile che si contraddistingue in alcuni passaggi per una smodata armonia ai limiti della sopportazione smielata. Jean-Michel Jarre, vita ed electro-magnetismo di un uomo carico di fascino e conoscenza (se ne attende il ritorno a Milano, dopo una felice comparsata tra le guglie del Duomo lo scorso inverno, nda).

 

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