Una città ammantata da verdi spettri si palesa ai nostri occhi con superba bellezza e alienante oscurità; questa la meravigliosa copertina de La città della paura indicibile di Jean Ray a firma di Henri Lievens, già apparsa in originale nella collana Bibliothéque Marabout-Fantastique. Agenzia Alcatraz continua il suo coraggioso percorso nella divulgazione e pubblicazione di opere del “fantastico” con un testo di altissima caratura e che si traveste in continuazione in altri generi, come per sfuggire alle etichette che lettore o critico può tentare di affibbiare.
Il testo è un’occasione unica per riscoprire un autore la cui bibliografia ha avuto poca fortuna in Italia, nonostante la sua qualità letteraria e potenza immaginifica sia indiscutibile, nonché di approcciare le suffuse atmosfere del “bizzarre” franco-belga, affatto non debitore di correnti forestiere o influenze anglosassoni.
Jean Ray confeziona con La città della paura indicibile un romanzo di visionaria eleganza e padronanza dell’intreccio, elemento non così scontato per coloro che tendono a tenere la struttura narrativa salda grazie ad espedienti e deus ex machina. Dicevo, un testo che solleticherà il palato di una grande pletora di lettori, sopratutto di coloro che adorano i pastiche. Premessa doverosa è che Jean Ray viene accomunato a H. P. Lovecraft, in verità è meglio ricordare che l’autore ha un respiro molto più europeo e non usa un bestiario abissale e cosmico come quello del maestro di Providence. Se dobbiamo trovare dei punti di contatto con altri autori più conosciuti al grande pubblico allora dovremmo citare un Edgar Allan Poe, anch’esso fortemente debitore del palcoscenico culturale del Vecchio Continente, o ricordiamo M. R. James e Thomas Owen. In particolare per il presente romanzo ci sono molti parallelismi con l’opus di Agatha Christie e ciò garantisce alla lettura un ritmo serrato pur rimanendo una narrazione classica e distesa, ben bilanciata nei fraseggi riflessivi e meditativi e poi puntualmente elettrizzata dai passaggi più rocamboleschi in cui il fantastico entra in azione con una lucidità a dir poco realista.
La storia ricalca tropi primordiali della letteratura orrorifica, come il centro urbano inquieto per strane presenza che disturbano la quieta pubblica, Jean Ray tuttavia rende il romanzo molto più stuzzicante perché usa un protagonista a dir poco affascinane, ovvero il veterano della polizia londinese Triggs che si ritira verso un’esistenza più appartata nel borgo di Ingersham. Forse è proprio il suo arrivo a mobilitare le forze occulte che aleggiano tra le case dei placidi abitanti, una masnada di campagnoli, sempliciotti e malelingue. D’altronde nel folclore nordico lo straniero è sempre portatore di eventi mirabolanti (tant’è che le principali divinità dei pantheon boreali sono viandanti e viaggiatori), e così a Ingersham iniziano a capitolare le vite degli innocenti, il tutto sotto l’occhio vigile e indagatore di Triggs. Le morti sono dovute a qualche potenza luciferina o delle tenebre? O qualcuno in città si nasconde nella superstizione della gente comune per muoversi più facilmente e poi colpire?
Senza andare oltre nella trama basti sapere che tutta la narrazione è un bilanciamento perfetto del genere giallo e della detective story e della sua controparte più sfuggente, un vero romanzo mistery in cui gli elementi weird (meglio dire “bizzarre”) si fondono alla perfezione nel tessuto dello storytelling di Ray, che è sempre piuttosto ancorato alla realtà nonostante gli slanci verso vette metafisiche e oniriche. Forse è questa la forza del romanzo, ingannare costantemente in tutti i suoi passaggi, non sappiamo mai quanto di meraviglioso c’è nel normale e quanto di ordinario c’è nello straordinario. Vorrei rivolgere diversi apprezzamenti anche alla traduzione di Luca Fassina che è stato più che capace di trasporre in italiano la prosa vivida ed eccellente del nostro maestro Jean Ray e ci accompagna nella labirintica e malsana storia della città dove la paura è uno spettro che arriva, non conosciamo il quando, ma la sua presenza è inevitabile.
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Jean Ray
La città della paura indicibile
Agenzia Alcatraz
Traduzione: Luca Fassina
14.00 euro
216 pagine