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John Scalzi. Trilogia dell’Interdipendenza

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La trilogia dell’Interdipendenza di John Scalzi (formata dai romanzi Il Collasso dell’Impero, Lo stallo dell’Impero, L’ultima Imperatrice) è una ventata d’aria fresca all’interno della science fiction contemporanea. Negli ultimi anni l’attenzione della fantascienza si è rivolta, anche a ragione, verso un tipo di narrazione sociologica, così la fantascienza è diventata davvero “speculative fiction”. Uno storytelling che indaga il futuro attraverso le barriere economiche e sociali, sessuali e ambientali. Un po’ controcorrente Scalzi invece torna alla space opera e lo falla grande. I suoi romanzi sono perfetti anche per i neofiti del genere, anzi gli appassionati di fantasy si innamoreranno senz’altro dell’universo narrativo dell’Interdipendenza creato da Scalzi.

Immaginate un impero intergalattico governato da tre caste distinte. La rete commerciale saldamente in mano agli aristocratici e i nobili, veri lord e lady di casati stellari e antichissimi. La Chiesa dell’Interdipendenza un misto di cristianesimo, confucianesimo e filosofia zen – governata dai pontefici (di ambo i sessi) e infine la macchina burocratica del parlamento composta da vari elementi rappresentativi. Il capo nominale di tutte queste istituzioni è l’Imperatore o l’Imperatrice dell’Interdipendenza, scelto per via dinastica o elettiva dai membri del casato della famiglia Wu, che hanno fondato l’impero e guidato la civiltà umana nei secoli con più di 80 sovrani.

È palese la vicinanza col genere fantasy classico grazie a una rete di figure e cariche politiche molto vicine e parallele a quelle dei medioevi fittizi dei romanzi fantasy contemporanei. A favore della mia similitudine si innesta nella scrittura di Scalzi una fitta trama di tradimenti, storie nascoste e colpi di scena che faranno impazzire gli amanti delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di Martin, o rimanendo nel campo della fantascienza se avete amate Hyperion di Dan Simmons troverete negli scritti di Scalzi un altro mondo accattivante e unico. Ma il meglio deve ancora venire.

L’Interdipendenza ha questo nome per una ragione specifica. L’umanità ha colonizzato un settore dell’universo, tra pianeti rocciosi e inospitali, stazioni orbitanti costruite tra lune ricche di minerali e sul pianeta Fine unico ad ospitare un ecosistema “terrestre” l’umanità si è spinta in distanze colossali impossibili da raggiungere anche a velocità sub-luce. Per fortuna esistono le Correnti del Flusso, fenomeni fisici molto complessi da spiegare ma che possiamo descrivere come dei passaggi multidimensionali da attraversare e che sono pesantemente influenzati dallo Spazio-Tempo. Questi “fiumi” vengono solcati dalle astronavi umane e permettono in tempi relativamente brevi di colmare queste distanze smisurate. La civiltà umana è perennemente connessa a tutte le sue colonie senza le quali non può sopravvivere, perché ognuna è specializzata a produrre un certo tipo di risorse e a scambiarle con altri prodotti necessari.

Purtroppo durante il regno dell’Imperatrice Grayland II le Correnti del Flusso stanno collassando, i fenomeni fisici legati alle energie dello Spazio-Tempo sembrano dissiparsi e l’umanità rischia di raggiungere il punto di non ritorno. L’estinzione alle porte, i coloni che abitano nel sottosuolo dei pianeti rocciosi morirebbero di fame così come gli operai delle stazioni orbitanti. Gli unici al sicuro sono i cittadini di Fine, l’oasi naturalistica simile alla Terra (ormai un pianeta scomparso e fantasma). Nei romanzi di Scalzi si innescano guerre interne per il controllo delle effimere Correnti del Flusso, delle armi, le astronavi e anche del Seggio Imperiale. Lo staff della nuova Imperatrice dovrà affrontare minacce e complotti mentre l’umanità stessa rischia l’estinzione. L’ultima Imperatrice, il romanzo conclusivo della trilogia di Scalzi, si rivela un tassello perfetto per mettere a fuoco tutti gli indizi, gli enigmi e i contro-complotti costruiti dall’autore. Una saga che finalmente non lascia l’amaro in bocca, anzi Scalzi come si suol dire non lascia niente al caso e tutti i nodi vengono al pettine; è raro nella letteratura di genere trovare una quadratura del cerchio così perfetta. Inoltre bisogna sottolineare l’importanza che ha la scrittura di John Scalzi nel leggere questa trilogia. Un ritmo veloce e ben oliato, una vera macchina da page turner. Impossibile “mettere sul comodino” il libro, ma bisogna consumarlo all’istante. E così ho fatto. Ho letto la trilogia di Scalzi nell’arco di due settimane, 3 libri da 250 pagine circa e nonostante gli impegni la lettura è stata rilassante e divertente. Raramente mi esprimo in maniera così “informale” ma Scalzi ti mette in una comfort zone narrativa così accogliente che è impossibile criticare qualcosa. Infine i personaggi, tutti memorabili e carismatici. Amerete i “buoni” quanto i “cattivi” e vi ritroverete a fare il tifo per i vostri beniamini.

John Scalzi

Trilogia dell’Interdipendenza

Il collasso dell’Impero, Lo stallo dell’Impero, L’ultima Imperatrice.

Fanucci

Traduttori vari

Pagine: 250 a volume

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