Il prossimo 13 gennaio ricorre il settantesimo anniversario dalla morte di James Joyce: notizia tutto sommato trascurabile se non fosse che in quella data scadono i diritti d’autore sulle opere dello scrittore irlandese e da allora il nipote Stephen, erede universale, non potrà più opporsi alla lettura pubblica degli scritti del suo celebre avo. Anche le celebrazioni del “Bloomsday”, che ricorrono ogni 16 giugno, non avranno più vincoli di luogo e di pagamento delle royalties: sarà possibile ricordare quel giorno del 1904 in cui James Joyce ha ambientato il sul “Ulisse” e la giornata di peripezie del suo protagonista Leopold Bloom in giro per Dublino.
(RedCult, il Giornale, pag. 28, 31-12-2011)