Attraverso uno studio sul corpo della donna visto come minaccia dal patriarcato, Doyle analizza ne Il Mostruoso Femminile le protagoniste che sono entrate nell’immaginario comune: furie, leanan sídhe, sirene incantatrici etc.
Le donne, agli occhi della società, sono sempre state delle creature mostruose, e le storie sulle donne non hanno fatto altro che aiutare quest’idea a prendere forma e trasformarsi in un attacco sistematico e continuo nei confronti del corpo della donna e del suo ruolo nella società.
Doyle analizza la figura della donna vista attraverso i secoli, le storie e lo sguardo degli uomini; focalizzandosi sulla paura che il corpo femminile ha sempre suscitato nella società patriarcale che, nel corso dei secoli, ha continuato a monopolizzarlo senza mai instaurare un dialogo con le donne.
Il libro segue il corso della vita della donna dal suo stato pre-adolescenziale fino alla maternità, portando l’attenzione sui ruoli accettabili che la società patriarcale può ricoprire: figlia, moglie e madre. L’autrice analizza, di volta in volta, gli elementi del corpo femminile che il patriarcato ha trasformato in tabù o demonizzato.
Smontando pezzo per pezzo gli archetipi femminili imposti e costruiti da un maschilismo sistemico della società, Doyle espone alla vista di tutti la concezione maschile del corpo della donna, visto come qualcosa che deve essere temuto.
Di fatto le donne sono sempre state categorizzate come esseri mostruosi, marchiate come streghe o isteriche, condannate perché non rientravano nei canoni, a loro imposti, della società.
Spostandosi di continuo tra gli eventi della vita reale e quelli raccontati tra le pagine di un libro o sul grande schermo, l’autrice pone l’attenzione sulla mostrificazione della donna e su come le storie siano il risultato della realtà e allo stesso tempo riescano a condizionarla.
Come un serpente che si morde la coda, la visione mostruosa della donna è un cerchio ininterrotto in cui la realtà contagia le menti e i prodotti che scaturiscono da esse continuano a portare avanti la concezione della donna come mostro.
Con un’attenzione particolare ai film horror, dagli anni ’70 fino a quelli più recenti, Doyle analizza come la rappresentazione delle donne nel mondo cinematografico non sia che un’espressione di una società che vede le donne come mostri o come vittime della loro stessa mostruosità, destinate a soccombere perché considerate aberrazioni, o costrette a rientrare nei canoni imposti.
Sviscerando fotogramma dopo fotogramma, Doyle rende visibile a tutti i significati nascosti che le donne mostruose del cinema portano con sé.
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Il Mostruoso Femminile
Jude Ellison Sady Doyle
Edizioni Tlon
Trad: Laura Fantoni
18, 00 euro
304 pp.