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La cantadora. Intervista a Vanni Lai

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È uscito da qualche mese per minimum fax il romanzo d’esordio di Vanni Lai dal titolo La Cantadora. Per Le Tre Domande del Libraio incontriamo il giovane scrittore sardo già autore di vari racconti pubblicati su riviste e due volte finalista al Premio Calvino.

Antonello Saiz

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Vanni fin dalle prime pagine ti immergi letteralmente in questa storia avvincente di una donna forte dalla voce prodigiosa e dalla vita straordinaria e che ti ha accompagnato fin da bambino coinvolgendo la tua famiglia in prima persona.  Ci vuoi raccontare come è nata l’idea de La Cantadora e come sei arrivato a pubblicare con minimum fax?

L’idea è nata da due necessità. La prima era quella di raccontare la storia di una donna che è stata dimenticata per troppo tempo e che, almeno nella mia testa, dovrebbe riacquisire uno spazio importante per ciò che ha fatto e rappresentato. La seconda necessità era solo mia, cioè quella di esordire dopo due finali al Premio Calvino e qualche racconto. E non potevo trovare casa editrice migliore di minimum fax. Fabio Stassi, l’editor, si è innamorato dell’idea durante un incontro in riva a un fiume, in una giornata di fine giugno con tanto di tempesta elettrica. Contratto appena quattro giorni dopo, mi sono messo subito a scrivere.

#Il libro si compone di quattro parti ben distinte: dall’iniziale curiosità per il personaggio si passa alle meticolose ricerche per mettere assieme le poche notizie certe sulla Cantadora fino ad arrivare al racconto avventuroso e ricco di aneddoti di questa donna dotata di una fortissima personalità e di una voce ammaliante con la quale si esibiva nelle piazze delle sagre e feste paesane della Sardegna. Per i nostri lettori di Satisfiction, appassionati di trame, ci vuoi raccontare nel dettaglio la storia di Candida Mara?

La storia di Candida Mara è quella di una donna sfuggente, una vedova misteriosa che girava di festa in festa, di paese in paese, a bordo di un calesse e con la pistola nascosta nella gonna. Così ne abbiamo sentito parlare in famiglia e i pochi nell’ambito del canto sardo a chitarra e delle gare di cavalli. Ma a quanto pare è stata misteriosa anche in vita, non soltanto dopo la sua morte. Ha avuto una vita coraggiosa, fatta di scelte importanti che ha pagato tutte a caro prezzo, soprattutto quello della “dimenticanza”. Ha avuto diversi amori e la sua voce ammaliava chiunque. Gavino Gabriel, un musicologo importantissimo per la storia sarda, nonché suo contemporaneo, di lei scrisse che era stata un “vulcano di passioni che ha sconvolto cuori e famiglie” e che aveva uno “strano fascino di fattucchiera e di dea”.

Il canto di Candida Mara era detto “a chitarra” perché accompagnato da uno strumentista e tra i cantadores dell’epoca era l’unica donna capace di gare di bravura nell’improvvisazione. Nel testo vengono inseriti numerosi esempi di quei canti di cui  era maestra. Ci vuoi raccontare come ti sei documentato da questo punto di vista e se poi ti vuoi soffermare anche sull’aspetto formale dell’opera e se ci dici qualche titolo e autore da abbinare a “La Cantadora”?

La testimonianza di quei canti e di quelle improvvisazioni è flebile. Alcuni stavano dentro la valigetta con gli appunti di mia madre, cose riportate dagli anziani. Altre sono arrivate da qualche studio fatto in precedenza sui cantadores, oppure da voci quasi dimenticate. Ma nelle tante presentazioni del libro che ho fatto finora, ogni tanto salta fuori qualcuno che aggiunge un tassello perché magari la propria nonna ripeteva una quartina cantata da Candida. E se posso aggiungere, anche persone che hanno conosciuto alcuni dei suoi fantini, ovviamente da anziani.
Per quanto riguarda la forma del romanzo, volevo che fosse il più semplice possibile e che ogni lettore e lettrice potesse soffermarsi sulla storia di questa donna, non sul mio stile o su chissà quali fronzoli. Non ho interesse a fare l’intellettuale, solo a raccontare storie. Ma questa era un mio dovere, dovevo restituire Candida Mara al tempo presente, e il libro è stato un mezzo per arrivarci.
Autori da abbinare? Assolutamente Juan Rulfo, Cormac McCarthy, Flannery O’ Connor e Paul Auster.

BUONA LETTURA DE LA CANTADORA DI VANNI LAI

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