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La casa sul cartello. Intervista a Paolo Primavera

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Questa settimana, per Le Tre Domande del Libraio, incontriamo Paolo Primavera di Edicola Ediciones per farci illustrare il progetto editoriale della casa editrice in occasione anche di uno dei ritorni più attesi di quest’anno, quello di María José Ferrada, che, dopo “Kramp” e il volume illustrato “Niños” , torna in libreria con un nuovo romanzo dal titolo “La casa sul cartello”.

Paolo ci inizi a raccontare qualcosa su questo romanzo arrivato in libreria in questo autunno , “La casa sul cartello”, soffermandoti anche sull’autrice, María José Ferrada, e lo stile di scrittura che la caratterizza ?

La penna di María José Ferrada in questo suo secondo romanzo è ironica, triste, speranzosa. La casa sul cartello è una fiaba per adulti che parla di comunità e dei confini che impone, di marginalità ed estraneità, ma anche dell’anelito a liberarsi dai suoi vincoli. Unendo linguaggio poetico, critica sociale e tenera ironia, La casa sul cartello è un invito luminoso e commovente a sollevare il nostro sguardo, liberarci da ogni ipocrisia e trasformarci in uomini-uccello, donne-pesce e bambini-lupo, per trovare finalmente il nostro posto nel mondo. María José Ferrada è una scrittrice cilena e i suoi libri per bambini sono pubblicati praticamente in tutto il mondo. Sa bene che i narratori bambini permettono l’incrocio di generi perché la loro percezione fluida, agile e scorrevole del mondo li avvicina alla prosa ma, allo stesso tempo, che nel loro parlato ci sono momenti di poesia. Poiché non ricorrono molto al linguaggio astratto, le loro associazioni sono libere e concrete, ed è questo che li avvicina alla poesia. Inoltre il narratore bambino non dispone di tanti strumenti discorsivi, pertanto si riferisce alla realtà che percepisce in modo molto diretto. Non fa tanti giri di parole, non pensa troppo a quello che dice. Non ha nemmeno molto contesto a cui fare riferimento per leggere gli eventi, per cui è come se cercasse di mettere ordine in ciò che percepisce pur mancandogli sempre alcuni pezzi. In questo senso, lascia al lettore molto spazio per completare la storia attingendo alla propria esperienza.
La scrittura di Ferrada si regge su una voce capace di librarsi sulle cose, allo stesso modo dei personaggi che scaturiscono dalla sua penna. La dimensione della tragedia e del conflitto è sempre presente e consapevole, ma si intreccia strettamente a una lievità estremamente matura. Ferrada è una scrittrice che è riuscita nella sua evoluzione personale a integrare lo sguardo e l’intelligenza dell’infanzia con le acquisizioni della crescita, senza che queste parti si neutralizzassero a vicenda.

Paolo, a questo punto, dettagliaci la trama e, soprattutto, entriamo nel vivo descrivendo i personaggi che animano questo racconto?

Il protagonista della storia, Ramón, stanco del suo lavoro come operaio in una fabbrica di PVC, sale su una enorme insegna della Coca-Cola e decide di restare a vivere lì. È stato assunto come custode del cartello, per evitare che qualcuno rubi i riflettori, e al suo capo non importa che rimanga sul luogo di lavoro ventiquattro ore al giorno, sette giorni su sette. In quel nido fatiscente, Ramón si sente al riparo dall’assordante “rumore del mondo”. Gli unici a fargli visita sono la compagna Paulina e il nipote Miguel, un ragazzino di undici anni, sensibile e sognatore, voce narrante del romanzo, mentre gli abitanti delle palazzine circostanti mormorano che Ramón sia diventato stupido o pazzo.
L’arrivo di un gruppo di senzatetto non fa altro che aumentare il disagio dei vicini, che avvertono quanto sia precario l’ordine costruito in anni di fatiche e meschinità. La tragica scomparsa di un bambino delle palazzine trasforma infine la tensione in una cieca esplosione di rabbia.
Ramón è ispirato a un personaggio reale, un uomo che ha vissuto realmente sopra un’insegna della Coca Cola. Da questa immagine nasce la finzione narrativa, che riguarda il modo in cui l’ambiente intorno giudica questa decisione e, in particolare, il modo in cui suo nipote, un ragazzo di nome Miguel, la osserva e la legge. Tutto ciò che gli adulti non capiscono e rifiutano, sembra invece avere senso per il bambino, che in qualche modo, verbalizzando ciò che osserva, agisce come specchio del mondo degli adulti e della sua violenza. Riflettere sulla libertà sembra interessare soltanto il bambino e Ramón, che la comunità considera un pazzo. Gli adulti, troppo preoccupati di rispettare le proprie regole o di ascoltare i propri discorsi, non partecipano più a questa ricerca. E anzi la trovano una possibilità molto fastidiosa.

Sono passati diversi anni dalla creazione di Edicola e, a pensarci bene, siamo nati quasi contemporaneamente noi dei Diari di bordo come Libreria e voi come casa editrice; e, dopo tutti questi anni, siamo ancora qui che, con tenacia, resistiamo e cerchiamo di portare avanti la nostra proposta interrogandoci sul presente attraverso i grandi temi della letteratura.
Paolo ci vuoi spiegare Edicola in questi anni e questa idea di accorciare le distanze che sta alla base del progetto e, pure, le varie collaborazioni e condivisioni ?

Edicola è una casa editrice indipendente che vive a cavallo tra due mondi, Italia e Cile. Pubblichiamo libri per accorciare le distanze, intrecciando lingue, storie, culture e linguaggi narrativi. Nel nostro catalogo: romanzi, racconti, fumetti, libri illustrati, cronache e poesia. Un suggestivo labirinto di parole e immagini dove ricercare tracce di noi stessi e di ciò che ci circonda. Edicola nasce da una idea mia, io originario di Ortona, che da diversi anni mi ero trasferito in Cile per il mio lavoro di fotografo documentarista. Nel 2013, viene inaugurata la prima sede, a Santiago del Cile. Nel 2015 apre la sede italiana a Ortona, sul mare d’Abruzzo, nell’edicola di riviste e giornali che la famiglia Primavera gestisce da oltre cent’anni. Oggi, con Alice Rifelli, partner nella vita e nel lavoro, viviamo una parte dell’anno in Cile e una parte in Italia, con l’obiettivo di costruire, attraverso i libri,un ponte di cultura tra i due paesi. Nel 2015, Edicola pubblica per la prima volta in Italia una delle scrittrici più importanti della nuova narrativa cilena, Nona Fernández, traducendo il romanzo Space Invaders, seguito nel 2017 da Chilean Electric. La collana che ospita entrambi, Al tiro, oggi raccoglie racconti e romanzi brevi dei più apprezzati e premiati scrittori cileni del panorama contemporaneo, tra cui Alejandra Costamagna, María José Ferrada e Andrés Montero. Nel 2016 esce la graphic novel Gli anni di Allende dell’illustratore Rodrigo Elgueta e dello sceneggiatore Carlos Reyes, che continua a conquistare critica e lettori. Nello stesso anno, viene pubblicata una raccolta illustrata di prose poetiche composte dal Premio Nobel per la Letteratura Gabriela Mistral. Nel 2018 esce l’Alfabeto illustrato bilingue in italiano e spagnolo, con le illustrazioni dell’artista cilena Francisca Yáñez. A maggio 2019 Edicola riceve il prestigioso Premio Andersen per la pubblicazione del romanzo grafico A sud dell’Alameda, di Lola Larra e Vicente Reinamontes. Nel 2019 nasce la collana ñ con la quale Edicola allarga gli orizzonti letterari: nuovi autori cileni, tra cui Pedro Lemebel e Cynthia Rimsky, ma anche nuovi territori da esplorare, a partire dalla Colombia. Nella collana Lo stivale Edicola ospita autori italiani che per stile o contenuti si avvicinano al mondo della narrativa latinoamericana. Non solo libri: la casa editrice collabora attivamente con scuole, biblioteche e istituzioni per rafforzare lo scambio culturale e la conoscenza tra l’Italia e il Cile, attraverso laboratori e attività pratiche dedicate a bambini e ragazzi e ispirati ai propri libri. A fine 2019, nel pieno della crisi sociale cilena, Edicola raccoglie, traduce e pubblica sul suo blog (www.edicolaed.com) i contributi di scrittori, editori e poeti cileni, diffondendo informazioni e riflessioni a cui il pubblico italiano non avrebbe potuto avere accesso.
Nel 2021, dalla collaborazione con Chiara Mogetti, nasce El Gran Malón, una newsletter mensile attraverso cui Edicola propone ai suoi lettori approfondimenti e contenuti speciali dedicati al Cile e all’America Latina.

Buona Lettura,  a questo punto, de “La Casa sul cartello” di María José Ferrada e di tutti i meravigliosi libri di Edicola Ediciones.

Antonello Saiz

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