Jean-Claude Métraux, psichiatra svizzero, lavora da molto tempo con immigrati e famiglie che vivono nella più desolante precarietà. Con “La migration comme métaphore” (La Dispute), l’autore ridefinisce il termine “migrazione” in un libro impegnativo e a volte tecnico, ma mai noioso.
(G. D. P., Libération, 19-01-2012)